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L'iniziativa

A lezione di cucina siciliana che parla australiano

14 Maggio 2013
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Divertirsi con un pranzo alla siciliana che parla australiano.

E’ quello che è accaduto oggi durante una lezione di cucina con Natalia Ravida e Teresa Armetta, portavoce di tanti progetti sulla promozione della cultura gastronomica siciliana. “Ne vedrete delle belle” aveva detto tempo fa a proposito della sua Associazione, Sicilia sì, che sta diventando sempre di più: un vero network dove c’è accoglienza turistica, rete tra produttori, valorizzazione del territorio siciliano secondo le finalità di sostegno e salvaguardia delle biodiversità”.

Teresa Armetta è instancabile nel proporre (con la collaborazione delle istituzioni locali)  incontri e convegni di approfondimento, conferenze e presentazioni di libri con esperti e specialisti.  Narratrice curiosa e appassionata, non nasconde il suo entusiasmo nel presentare alcuni medici australiani che sono arrivati in Sicilia per imparare e divulgare nella loro terra i segreti della dieta mediterranea, divenuta di recente Patrimonio immateriale dell’umanità.

Certo a guardarla sulla cartina l’Australia è lontanissima, ma per Lidia Di Costa, Tony Long, Sam Milliken e Katie Ellard che si sono ritrovati questa mattina a Villa Antonietta per cucinare (messa cordialmente a diposizione da Francesco Mannino, grande appassionato di cibo) la Sicilia gastronomica è un modello che sentono vicino e  familiare. Un modello da pubblicizzare e da esportare in tutto il mondo.  Complice e autrice di questo felice idillio è stata Natalia Ravida già giornalista della BBC, autrice di un libro di ricette in inglese e da alcuni anni al timone dell’azienda di famiglia. Nelle sue ricette si mescolano, in un unico sinolo, la passione per la buona cucina e gli ingredienti di una cucina tradizionale per definizione mediterranea.

“La cucina è prima di tutto comunicazione” racconta Natalia “da circa venti anni faccio corsi per far conoscere la cucina siciliana nel mondo e l’uso dell’olio extravergine di oliva. Quando abbiamo cominciato ad imbottigliare il nostro olio, venduto essenzialmente all’estero, mi sono accorta che molti inglesi non sapevano come usarlo.Tutti mi chiedevano: “A parte l’insalata, dove possiamo mettere l’olio extra vergine di oliva?”.Agli inglesi ho voluto spiegare, ad esempio, che l’olio va messo nelle patate bollite che loro amano particolarmente. Da quel momento molte persone hanno cominciato a conoscere la mia azienda, il nostro olio e le nostre ricette tradizionali. Hanno cominciato ad usare prodotti di alta qualità, seguendo le stagioni”.

Ma la cucina è anche ricerca, storia e tradizione. E tanta passione. Come testimonia l’esperienza di Teresa Armetta e Natalia Ravida. Soltanto attraverso una grande passione il timballo di anelletti al forno, le polpettine di sarde, gli arancini di riso, i ravioli di ricotta e tante altre prelibatezze hanno potuto dare il via a Palermo – nel cuore della Piana dei Colli del quartiere di San Lorenzo  – a narrazioni insolite sul filo della memoria e dei ricordi.

Rosa Russo