di Alma Torretta, Bruxelles
“Sta crescendo nei Paesi del Sud dei Balcani la fiducia e l’orgoglio di essere piccoli imprenditori agricoli. Abbiamo ottimi prodotti, e adesso abbiamo anche la forza necessaria per far sentire la nostra voce e sviluppare noi stessi le nostre potenzialità”.
Così Dessislava Dimitrova, referente per i Balcani di Slow Food International che ha organizzato nella capitale europea la quinta edizione di Terra Madre Balcani. “L’economia socialista ci aveva fatto perdere il gusto di essere piccoli imprenditori – continua la Dimitrova – Gli agricoltori erano considerati una nullità, stavamo perdendo le nostre specificità produttive, si pensava solo alla sopravvivenza della famiglia. Adesso stiamo recuperando rispetto al resto d’Europa ed essere qui oggi al Parlmento europeo, tutti insieme, a far vedere che esistiamo e che abbiamo prodotti buoni e originali, ci fa ben sperare per lo sviluppo sostenibile dei nostri territori”. Al di la delle pur importanti degustazioni di cibo e vino di Albania, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Montenegro, Macedonia, Kosovo, Serbia e Romania, quello che dunque sembra fondamentale in questi due giorni di “Brussels Tastes The Balkans” è la dimostrazione del rinnovato spirito imprenditoriale che anima i produttori presenti, fondamentale pure per arginare la corsa all’acquisto da parte di stranieri delle loro migliori terre e produzioni.
(Dessislava Dimitrova)
Terra Madre Balcani è una rete nata nel 2010 che unisce attualmente circa 1.500 tra comunità rurali, produttori, cuochi, attivisti, accademici di tutta l’Europa sud-orientale, area che ospita oggi la grande maggioranza dei piccoli agricoltori nell’Unione Europea. Dopo quattro edizioni a Sofia (2010, 2012), Dubrovnik (2014) e Tirana (2016), la rete di Terra Madre Balcani si è sentita pronta per sbarcare a Bruxelles, nel semestre bulgaro di presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea,organizzando, oltre alla grande degustazione davanti alla mensa del Parlamento europeo che ha aperto gli eventi, una serie di dibattiti e cene in nove differenti ristoranti di Bruxelles che fanno parte dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi.
Le degustazioni e le cene sono state organizzate per far conoscere prodotti delle zone rurali dei Balcani, alcuni in via d’estinzione ed inseriti da Slow Food nell’Arca del Gusto oppure tutelati come Presìdi, come ad esmpio il Mishavin, formaggio prodotto nelle alpi albanesi oppure i pomodori rosa di Kurtovo Konare, od ancora il maiale di Bazna, una delle tante razze autoctone dei Balcani.
Oltre ad approfondire tematiche comuni a tutti i piccoli imprenditori agricoli europei, quali le difficoltà di sopravvivenza di diverse produzioni tradizionali a causa delle norme europee in materia d’igiene che richiedono dunque una maggiore flessibilità, oppure l’impatto nefasto dell’importazione di produzioni di bassa qualità e basso prezzo, o ancora la necessità di creare dei network di ricerca per studiare e tutela I diversi prodotti, i dibattiti invece sono stati pensati soprattutto per sottolineare il ruolo cruciale che lo sviluppo sostenibile rurale, nello specifico nei Balcani, può avere nel rendere il processo di integrazione europea più efficace.