di Marco Sciarrini
Quante volte si è detto che per migliorare il vino italiano, sia da un punto di vista commerciale che di cantina, sia necessario confrontarsi con i nostri cugini d’oltralpe?
È quello che siamo andati a scoprire proprio in territorio trasnsalpino partecipando all’evento annuale di Wine Paris & Vinexpo Paris, giunto alla sua quarta edizione. Per 3 giorni Parigi è stata il cuore pulsante del mondo del vino per l’evento dedicato ai professionisti del vino e dei liquori di tutto il mondo e operatori del settore che mette in mostra i vigneti di tutto il mondo insieme a tutte le regioni vinicole francesi che nasce dal desiderio condiviso dall’intero settore di creare un appuntamento di riferimento internazionale per i professionisti del vino e dei distillati e con il passare degli anni sta aumentando la sua ambizione di diventare un punto d’incontro per l’industria globale. Quest’anno gli organizzatori hanno dato ancora più spazio ai produttori internazionali, con nuovi paesi rappresentati, Argentina, Austria, Canada, Germania, Grecia, Giappone, Libano, Lussemburgo, Svizzera e Stati Uniti (California, Oregon, New York e Washington) Cile, Spagna, Italia e Portogallo, Georgia, Bosnia-Erzegovina, Lituania, Lussemburgo, Uzbekistan, Perù, Repubblica Ceca e Vietnam. Vinexposium è un’organizzazione mondiale di eventi commerciali di vini e liquori. Infatti il gruppo vanta un ampio portafoglio di eventi iconici e ad alte prestazioni su misura per diversi segmenti di mercato: Wine Paris & Vinexpo Paris, Vinexpo America, Drinks America, Vinexpo Asia, Symposium, Vinexpo China, Wbwe Amsterdam e Vinexpo India, insieme a Vinexpo Explorer e Incontri VinExpo.
L’importanza di questo evento è nei numeri. Infatti gli ingressi nei tre giorni di fiera sono stati 36.334, con un 41% rispetto allo scorso anno e con 3.387 espositori provenienti da 42 paesi, un aumento dei produttori internazionali con un +25%, 124 paesi visitatori + 35% visitatori internazionali +20% espositori con 30.000 buyer. Il nutrito programma ha visto numerose masterclass, conferenze, dibattiti con oltre 100 degustazioni. “La nostra ambizione – condivisa da tutti i partecipanti – rimane invariata ed è quella di unire le forze per avere una maggiore forza”, dice Christophe Navarre Presidente del Consiglio di Vinexposium. La presenza italiana all’interno del padiglione 5 degli internazionali diviso in due piani, ha visto occupare un intero piano ai vini nostrani, mentre tutto il resto del mondo nell’altro, da un punto di vista della presenza di sicuro l’Italia ha superato, Francia esclusa, per numero tutti gli altri Paesi presenti, con la presenza di alcuni Consorzi, di cantine sotto il “cappello” di Ita, e vari altri che si sono presentati o da soli o con stand condivisi con altre cantine. I Consorzi, presenti e molto attivi sono stati, Abruzzo, Prosecco, Campania, Calabria e Piemonte. Visita di cortesia anche dai vertici di Veronafiere incontrati nel padiglione: il confronto fa crescere anche il settore fieristico. Da segnalare anche la presenza anche quest’anno del grande stand del Concours Mondial de Bruxelles con alcune cantine premiate.
Rodolphe Lameyse Cep di Vinexposium: “Wine Paris & Vinexpo Paris fanno di Parigi la capitale del mondo, in vista dei Giochi Olimpici del 2024. Questa forte tendenza è il risultato di un’accurata ricerca da parte dei team di Vinexposium. Negli ultimi quattro anni, si sono collegati con un numero crescente di membri del settore in tutto il mondo”. Non poteva mancare anche uno spazio agli Spirits, e quest’anno si è dato il giusto risalto assegnando un intero padiglione a Be Spirits dove buyer e winelover hanno potuto degustare liquori e bevande artigianali di ogni provenienza. Ed anche qui la presenza internazionale ha avuto un posto d’onore con rappresentanti di Stati Uniti, Giappone, Islanda, Germania e, per la prima volta, Bosnia-Erzegovina, Lituania, Lussemburgo, Uzbekistan, Perù, Repubblica Ceca e Vietnam, nota dolente assenza totale di rappresentanza italiana, unica rappresentanza degna di nota lo stand al padiglione italiano di Silvio Carta, con i suoi sempre ottimi prodotti. Ad accogliere i visitatori, l’Infinity Bar, lungo 40 metri, che ha messo insieme 10 bar parigini, 5 bar di tutta la Francia e 5 bar europei per mostrare lo spirito creativo dei migliori barman. Anche qui i numeri sono importanti: 27 tipi di alcolici, 41 paesi produttori, il 100% delle regioni vinicole francesi e una gamma più ampia di produttori internazionali +25% nel 2023, oltre il 20% di espositori nel 2023, accanto ai numerosi espositori francesi.
Nei giorni dell’esposizione si è anche tenuto il 17esimo concorso, di cui Vinexpo Paris è partner, Asi Best Sommelier of the World nel 2023, l’organizzazione francese dei sommelier (Udsf), presieduta da Philippe Faure-Brac, il cui vincitore Raimonds Tomsons, in rappresentanza della Lettonia, ha partecipato all’apertura della manifestazione. “Wine Paris & Vinexpo Paris 2023 è un successo sia per la partecipazione dei visitatori, che ha mostrato una forte crescita, sia per la qualità delle conversazioni commerciali. Questa edizione ha dimostrato che è possibile progettare una mostra con un programma sempre più ampio di eventi e prodotti che coniughi vino e gastronomia, business e calda atmosfera. Il successo funge da bussola per il team Vinexposium su tutta la linea. Ci incoraggia a spingere ancora oltre i confini e pensare ancora più in grande in modo da poter essere all’altezza della fiducia che è riposta in noi. Wine Paris & Vinexpo Paris è il punto d’incontro di un mondo in movimento la cui portata internazionale è in costante crescita”, conclude il Ceo di Vinexposium, Rodolphe Lameyse. Nella cerimonia di chiusura l’organizzazione ha dato appuntamento al prossimo anno nelle date dal 12 al 14 febbraio 2024.