(Sandro Boscaini, Domenico Zonin, Maurizio Danese e Giovanni Mantovani)
Il conto alla rovescia è ormai partito. Vinitaly staccherà il prossimo anno il traguardo delle cinquanta edizioni. E stamattina, al Wine2Wine se ne è parlato con il direttore di VeronaFiere Giovanni Mantovani e con il presidente di VeronaFiere Maurizio Danese.
“Per il 50° Vinitaly abbiamo pianificato investimenti per 8 milioni di euro a supporto del wine business, dell’incoming di operatori esteri, del miglioramento delle infrastrutture di servizio per i nostri clienti e per rendere ancora più netta la distinzione fra operatori professionali all’interno della rassegna nel quartiere fieristico ed i wine lover che avranno il proprio riferimento in un evento dedicato nel centro della città – ha detto Danese -. Tutte le attività finalizzate a potenziare il business fieristico sono la priorità del nuovo consiglio di amministrazione”.
La strada da percorrere per un comparto che vale per l’Italia oltre 14 miliardi di euro e che, nel 2015, dovrebbe raggiungere il livello record di esportazioni per circa 5,5 miliardi di euro, sarà sempre di più quella dell’internazionalizzazione. A tal proposito, nell’ambito del Programma nazionale di sostegno per il settore vitivinicolo per la campagna 2014/2015 sono stati erogati oltre 336 milioni di euro a favore del settore, vale a dire il 99% dei fondi assegnati.
Vinitaly, inoltre, è stata inserita nel Piano di promozione straordinaria per l’internazionalizzazione del made in Italy promosso dal governo, che rappresenta un efficace contributo accanto alle risorse comunitarie dell’Ocm (Organizzazione comune di mercato).
“Il Piano straordinario – ha ricordato il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – ha mostrato la propria efficacia anche con un’altra delle manifestazioni di punta di Veronafiere, Marmomacc, che ha accresciuto il numero di delegazioni commerciali e buyer dall’estero e ci attendiamo da Vinitaly un’ulteriore spinta per l’export del vino italiano nel mondo”. Solo nell’ultima edizione di Vinitaly, ha ricordato Mantovani, “la presenza estera è stata di oltre 55 mila operatori da 141 Nazioni, pari al 37% del totale dei visitatori. L’incoming sarà rafforzato, con azioni specifiche su Paesi target quali Germania, Austria, Svizzera, Regno Unito, Paesi Scandinavi, Polonia, Usa e Canada, Russia, Giappone e Cina e, per i vini naturali e biologici, con un sostegno a specifici operatori su mercati come Nord Europa, Paesi Scandinavi, Germania e Benelux. L’obiettivo è quello di portare 800 buyer mirati e selezionati, in più rispetto a quelli che tradizionalmente visitano Vinitaly”.
Oggi Vinitaly è un sistema a rete di cui fanno parte Vinitaly International, OperaWine, Vinitaly Wine Club, VIA – Vinitaly International Academy, wine2wine, Sol&Agrifood, Enolitech e i premi collegati. Senza dimenticare Vinitaly & the City, che nel 2016 rappresenterà l’ombrello sotto il quale saranno collegate tutte le iniziative “fuori fiera”, durante i giorni di manifestazione.
Naturalmente, saranno rafforzati anche la logistica (dalla viabilità agli ingressi) e i servizi agli operatori (connessioni dati, navette anche dall’aeroporto di Venezia, fast track per visitatori esteri etc).
Il 50° di Vinitaly, in calendario dal 10 al 13 aprile, “non celebra solo una storia, ma permette di costruire concretamente un pezzo di futuro”, ha detto il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina in un videomessaggio, ricordando il ruolo chiave di Vinitaly nella realizzazione e gestione a Expo Milano 2015 di Vino – A Taste of Italy, in assoluto il primo padiglione dedicato al vino nella storia di un’Esposizione Universale.
“Questi 50 anni hanno raccontato la storia del vino italiano, dai problemi alle opportunità, dai momenti difficili alle grandi occasioni – ha affermato il Ministro Martina -. In questi anni Vinitaly è stata in tutto e per tutto l’agenda che ha consentito al vino italiano di costruirsi, rinnovarsi e raccontarsi per fare salti di qualità in avanti. Noi ci siamo e dobbiamo cooperare e continuare a lavorare con una sinergia tale da portare risultati concreti per il comparto e per l’intero Paese”.
Cinquantesima edizione che, appunto, per il presidente Danese “sarà un nuovo inizio, con la ferma intenzione di narrare anche i prossimi cinquant’anni della storia del vino italiano”.
Tra le novità significative annunciate, 3.500 metri quadri in più per dar spazio alle aziende; una segnaletica che sarà realizzata sulla falsa riga di quella utilizzata ad Expo che ha ben funzionato; ingressi specifici dedicati agli espositori che avranno delle corsie preferenziali ed eviteranno le code; una rete wi-fi potenziata, in grado di gestire fino a 15 mila contatti telefonicamente; un servizio dedicato di navette verso gli aeroporti, soprattutto quello di Venezia. Per quanto riguarda i biglietti, niente omaggi, tranne per gli operatori internazionali che saranno invitati su segnalazione delle aziende.
C.d.G.