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L'evento

Vendemmia di Luce festeggia i suoi 20 anni. “Così è diventata un evento incredibile”

24 Aprile 2015
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Lamberto Frescobaldi e Michael Mondavi al settimo cielo durante la presentazione dell'evento

 
(Michael Mondavi e Lamberto Frescobaldi)

di Giovanna Moldenhauer

La chiesa sconsacrata di San Carpoforo in Brera, ora sede del Dipartimento di Arti Visive dell'Accademia di Belle Arti, è stata eccezionalmente concessa per una serata dedicata alla celebrazione della ventesima annata di Luce e all’anteprima della vendemmia 2012.

Lamberto Frescobaldi con Michael Mondavi hanno voluto ripercorrere a ritroso, nell’introduzione dell’evento, vent’anni di passione, di scommessa per la scelta inedita fatta negli anni ’90  in Toscana del blend sangiovese e merlot, di successi sulla scena enologica internazionale.

“È un’emozione grandissima rivivere il cammino di Luce ascoltando ciò che il vino ha da raccontare anno dopo anno – ha affermato Lamberto che da sempre si occupa personalmente di Luce della Vite –. Quando mio padre Vittorio e il padre di Michael, Robert, decisero di dare vita alla loro visione, mi entusiasmai subito perché intuii le potenzialità e la forza di quel progetto. Oggi sono ancora più consapevole del valore e dell’eccezionalità di quell’intuizione e sono felice di poter condividere questo traguardo con chi ha sempre creduto in quel sogno”.

“Quando abbiamo iniziato il progetto Luce della Vite nel 1995 – ha continuato Michael – non avevamo idea che sarebbe diventato il successo globale che è oggi. Sono immensamente orgoglioso di aver lavorato fin dall’inizio personalmente con la famiglia Frescobaldi alla creazione di Luce”.

La proiezione del cortometraggio “An Outsider in Montalcino – La ventesima volta di un vino unico”, diretto da Mario Canci ha poi emozionato gli ospiti presenti con un racconto della Tenuta Luce della Vite, della scelta dei terreni più vocati per le uve che compongono il grande vino (con vedute mozzafiato del contesto unico di Montalcino da cui provengono le uve), della cantina dove viene vinificato.

La mostra di tutte le venti etichette completate da jéroboam e mathusalem ha preceduto una cena di gala curata dallo chef stellato Davide Oldani, scelto per le sue interpretazioni vocate delle eccellenze gastronomiche italiane. Dopo un antipasto con “Uovo affogato, mela arrostita, asparagi e caviale arancione”, è stato servito un piatto che ha esaltato la cura sartoriale al dettaglio dello chef con “Profumo di anice, pasta di salame, pera e fragola”. Il menu ha previsto poi un “Manzo all’olio e riduzione di Luce”, un “Erborinato al cucchiaio, miele e sfoglia di semi tostati”. Un calice di sauvignon Cicinis 2012 D’Attems (cantina del gruppo Frescobaldi) ha introdotto la degustazione del millesimo 2000 di Luce – da una mathusalem – e l’anteprima dell’annata 2012 di Luce. La tradizionale etichetta con il sole raggiato e la sua corona di 12 fiamme, ispirata all’altare della chiesa di Santo Spirito a Firenze, è stata rivisitata per comunicare le venti vendemmie. Il vino ottenuto da un andamento climatico particolarmente favorevole ha sorpreso i partecipanti per la sua immediatezza con un equilibrio tra potenza, finezza e complessità aromatica.

La scelta della chiesa sconsacrata di San Carpoforo, palcoscenico ideale per la serata celebrativa di Luce, ha posto in evidenza lo stretto legame di collaborazione fra Luce della Vite e l’Accademia di Brera. Dal mese di aprile ha preso il via una donazione al prestigioso istituto che si svilupperà nel 2016 con un progetto didattico volto a valorizzare la creatività e l’eccellenza delle arti e dei mestieri, di cui Luce è simbolo e ambasciatore nel mondo.