(Lina Castorina e il cavolo trunzo – ph Gdr)
Arancino o arancina? Sicuramente Slow, col cavolo…trunzo di Aci.
È questo l'ingrediente protagonista dell'ultimo cooking show di Taste Etna. Ai fornelli c'è una donna, Lina Castorina, della trattoria 4 Archi di Milo. La cuoca etnea doc spiega come utilizzare il prodotto presidio Slow Food, un cavolo rapa coltivato da sempre nel catanese, in particolare negli orti di Acireale e delle località vicine.
(Ph Gdr)
Per l'arancina, Lina usa riso carnaroli cotto in padella, come per la preparazione di un risotto, utilizzando per la cottura la stessa acqua di bollitura del cavolo Trunzo. L'idea dell'arancina è una richiesta di Saro Grasso, titolare della trattoria. “Lo ha voluto per festeggiare i 20 anni dei 4 Archi, ma da allora ha fatto tanta strada, tra vari assaggi e prove”. Per il ripieno, il cavolo viene scottato in padella per essere insaporito, poi si aggiunge mozzarella, salsa di pomodoro e cacio cavallo ragusano Dop a dadini.
(Ph Gdr)
Durante il cooking show, il cavolo trunzo viene raccontato dal suo produttore, Enzo Pennisi. Al momento infatti il Presidio coinvolge il solo produttore biologico che sta cercando di convincere altri coltivatori della zona etnea a produrlo. Il cavolo si consuma crudo o cotto, in varie ricette soprattutto con la pasta. In abbinamento I Vigneri 2011, rosso da uve Nerello Mascalese.
F.L.