Si è tenuta ieri, domenica 9 marzo, Sorsi dell’Etna, la più grande degustazione di vini vulcani mai realizzata fuori dal territorio d’origine.
Ad organizzarla, come ogni anno, Cronache di Gusto e Circolo Telimar, i quali, per questa sesta edizione, hanno scelto un contesto unico a Palermo, il Grand Hotel Villa Igiea.
Nella cornice emblema della Belle Epoque siciliana, tra l’eleganza romantica e raffinata dello stile Liberty, nel Palazzo di Donna Franca Florio, sono così entrati in scena la Sicilia e il vulcano. La villa, gremita di partecipanti all’evento, ha ospitato, al suo interno, la passione di chi il vino lo produce – presenti oltre quaranta cantine, grandi brand e piccole realtà da poco meno di 2mila bottiglie – e quella di chi lo ama, la curiosità di chi segue una moda e la conoscenza di chi studia le dinamiche di un settore, quello vitivinicolo, su cui puntare per la crescita dell’agricoltura e del territorio.
Unanime il parere dei produttori, nel sostenere il fatto che oggi non si può più parlare di vini etnei come di vini di moda. Condivisa l’opinione di fare sistema per crescere sotto il profilo produttivo e commerciale, tenendo sempre saldo il principio dell’eccellenza e dell’unicità del territorio. Un tema per fortuna sempre più caro agli attori di questo settore, dibattuto nelle tappe clou dell'evento che ha avuto inizio proprio con una orizzontale con dodici cantine. Non sono mancate le istituzioni. L'assessore all'Agricoltura della Regione Sicilia, Dario Cartabellotta, ha voluto celebrare insieme ai produttori e ai wine lover, una parte importante del Born in Sicily. Presente anche Coldiretti nella persona del presidente Alessando Chiarelli che ha ribadito, proprio in occasione di un incontro con i produttori, che si è tenuto durante la kermesse e a porte chiuse, come: “l'Etna sia un territorio del Sud Italia che esprime un modello di impresa possibile e sostenibile”.
Numerosi i partecipanti all’evento, i quali hanno potuto assaporare anche altri sapori etnei, tra i quali paste di nocciole firmate da Alhambra di Rosaria Barone di Linguaglossa, e olii extravergini d’oliva. A conclusione della serata, la maxi cena opera dello chef bistellato Massimo Mantarro, del Ristorante Principe Cerami dell’Hotel San Domenico di Taormina, e dello chef Carmeto Trentacosti del Ristorante Donna Franca di Villa Igea. Dall’amouse bouche al dessert, i piatti hanno permesso ai commensali di esplorare i sapori siciliani e i profumi dell’Etna, esaltati dai nobili vini in abbinamento.
Francesca Landolina