Un momento della presentazione
La scommessa in rosa della Sicilia del vino protagonista all’NH hotel di Palermo.
Le donne produttrici e manager delle cantine siciliane raccontate da Andrea Zanfi nel suo ultimo libro Sicilia – Diari di Vendemmie, edito da Seb Editori, si sono riunite, insieme all’autore, per celebrare l’anteprima dell’uscita del racconto/reportage che sarà ufficialmente lanciato al Vinitaly. Solo alcune delle quarantasei descritte dallo scrittore toscano. Il libro prende la forma del diario di viaggio, condotto durante il periodo della vendemmia per le tenute vinicole dell’Isola e immortalato anche dall’occhio di Gio Martorana.
L’incontro, curato da Cronache di Gusto in collaborazione con l’Irvos, si è articolato in due momenti, a porte chiuse e con il pubblico. Una tavola rotonda che ha avuto come tema centrale il ruolo della donna nel mondo del vino tra problematiche e prospettive. Hanno partecipato Elena Ajello Graci, Caterina Tumbarello, Alessia Bevilacqua, Luisa Melia, Mariangela Cambria, Carmela Di Bella, Lilly Fazio, Angela Galia, Gera Ienna, Flora Gaglio, Enza La Fauci, Paola Lantieri, Stefania Lena, Ginevra Notarbartolo di Villarosa, Flora Mondello, Arianna Occhipinti, Carmela Pupillo, Francesca Tonnino, Margherita Platania, Annamaria Sala, Gina Russo, Angela Sergio, Silvia Maestrelli, Mirella Tamburello.
Molte delle imprenditrici hanno preso parola portando la loro testimonianza e dimostrando, usando l’espressione dell’autore stesso, “un modo diverso di vedere e interpretare la Sicilia”.
Determinazione e pragmatismo, queste le qualità femminili emerse durante il dibattito come il valore aggiunto di questa parte di mondo produttivo. Capacità che richiedono ancora oggi più sforzi per emergere e affermarsi, come raccontato da alcune delle donne dipinte nel libro. “E’ stato difficile all’inizio conquistare la considerazione dei miei collaboratori quando ho deciso di fare vino – ha dichiarato la giovanissima produttrice, icona del vino naturale in Sicilia, Arianna Occhipinti”.
Per Enza La Fauci, produttrice nel territorio della Doc Faro, le difficoltà in fase di start up sono state tante. “In una terra dimenticata come la Doc Faro, è stato arduo reperire manodopera e condividere all’inizio le mie idee e il mio modo di fare vino. Essere donna certo aiuta, ma il valore aggiunto finisce se poi non hai da raccontare. Conta essere donna ma conta di più essere, prima di tutto, persona”.
Un doppio vantaggio la femminilità invece per Lilly Fazio, volto della Fazio Wine. “Abbiamo una doppia forza. Se ci cimentiamo in una cosa è perché ci crediamo. Nel nostro modo di procedere c’è una marcia in più ed è la voglia di riscatto. E noto che gli uomini ci guardano con timore, quando nel nostro lavoro mettiamo determinazione”.
Leonesse, così sono state definite da Andrea Zanfi le produttrici nel corso dell’incontro. Con capacità innate di fare gruppo, sistema, come ha ribadito anche Dario Cartabellotta direttore dell’Istituto Regionale Vini e Olii di Sicilia e dirigente all’Assessorato regionale all’Agricoltura: “Queste imprenditrici sono riuscite a creare un’aggregazione che le porta a esprimere il sistema vino nel modo migliore e in tutti i contesti. Hanno dimostrato che si può lavorare in situazioni di amicizia tra imprese. Questo tipo di predisposizione può portare avanti il comparto, finalmente abbiamo la prova di un modello virtuoso”.
Per Gaetano Armao, assessore all’Economia della Regione Sicilia, intervenuto alla tavola rotonda, le donne sono il motore del mercato del vino. “Il vino e le donne che lo rappresentano sono il paradigma positivo di una Sicilia vincente. Perché hanno saputo impiegare risorse e il patrimonio umano nel modo giusto”.
C.d.G.