Il re delle bollicine in Sicilia commenta l’esperienza in corso a Bordeaux. «Soprattutto nella loro patria é difficile conquistarli. Ma sui bianchi li abbiamo superati»
Il sorriso é ingannatore. Giuseppe Milazzo (nella foto), il re delle bollicine in Sicilia nella patria delle bollicine, sembra soddisfatto dell’esperieza in corso a Bordeaux, ma non lo é.
«Volete sapere la verità? I francesi ci snobbano. Questo Vinexpo é un’enorme delusione». Parole dette a bruciapelo durante uno spuntino, le sue. Poi si spiega meglio: «Chi viene a Bordeaux viene qui per i vini francesi. E noi, invece, veniamo qui non per conquistare giapponesi o cinesi, ma proprio per entrare nel cuore dei francesi». Missione fallita? «Stanno iniziando a riconoscere la nostra qualità, ma conquistarli é difficile, sono molto nazionalisti». Eppure secondo il sito dell’Osservatorio economico vini effervescenti nel giro di tre anni il prosecco potrebbe sorpassare per produzione lo champagne; Eppure Milazzo esprime un sorriso sarcastico. «Sono dati che lasciano il tempo che trovano se poi vendiamo una bottiglia a 1,50 euro contro una media di 22 euro francesi. Le statistiche dovrebbero tenere conto dei fatturati, altrimenti é troppo facile vendere e battere i primati. Io produco 380 mila bottiglie che vendo a una media di 7,20, contro gli 8,60 prima della crisi. Cerco di non abbassare troppo i prezzi ma ancora dalle nostre parti non c’é la cultura per le bollicine di qualità come in Francia». Ma c’é anche spazio per l’ottimismo nelle parole di Giuseppe Milazzo: «La battaglia con la Francia la possiamo vincere sui vini fermi di altissima qualità. La vinciamo già ora sui bianchi, mentre sui rossi, pur essendo a buon punto, i francesi hanno una classe che noi ancora ci sognamo» .
Gaetano Luca La Mantia