Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'evento

Un filo d’olio (Terre di Shemir) e tre chef talentuosi per una cena memorabile

11 Marzo 2015
1 1

 
(Gaetano Basiricò, Damiano Nigro, Stefano Mazzone e Ciccio Pellegrino)

C’è voluta un po’di pazienza e tanto entusiasmo, ma alla fine, favorito dalla bassa stagione, Ciccio Pellegrino è riuscito ad organizzare una serata con i tre chef.

Ciccio Pellegrino è produttore, col marchio Terre di Shemir, di 3 dei migliori extravergini italiani e da alcuni anni affianca con altrettanto entusiasmo e con ottimi risultati l’attività di viticultore con ben 10 etichette. I tre chef si conoscono e stimano da tanto tempo e si erano già proposti per riunirsi almeno per un intero giorno e alla fine deliziare gli ospiti con una cena a 6 mani. Siamo stati in cucina ad intervistarli ed ammirarli mentre allestivano le portate in allegria, scherzando tra di loro ed abbiamo apprezzato gli eccellenti piatti preparati.
 
Gaetano Basiricò è lo chef-patron del Serisso 47, se non il miglior ristorante di Trapani sicuramente tra i più apprezzati, dove si è svolto l’evento. Un locale elegante in un antico edificio nel centro storico, nell’omonima via da cui prende il nome. Volte in blocchi di tufo a faccia vista, arredamento quasi minimalista, pochi tavoli tra cui veleggia con attenzione ed un sorriso la maitre Daniela Passalacqua. Una cucina legata ai prodotti del territorio dove la fa da padrone il pesce, sempre freschissimo, con un approccio moderno sia nelle cotture sia nell’uso degli ingredienti. Il piatto di maggior successo, specie per i turisti che arrivano numerosi nella buona stagione, è naturalmente il couscous, la specialità in cui meglio si identifica la cucina della Sicilia occidentale. Gaetano ci mette il pesce appena pescato, mai il surgelato, per cui potrà pure succedere che, se il mare è agitato per giorni e non arrivi pesce, non lo troviate in carta. Il suo motto: “Il trucco per una buona ricetta sta nell’essere complice degli ingredienti”.
 
Damiano Nigro è lo chef di Villa d’Amelia, il relais di Benevello (Cn), un pugliese che parla con forte accento piemontese, arrivato nelle Langhe dopo una lunghissima gavetta imparando da maestri del calibro di Gualtiero Marchesi, Alain Ducasse, Enrico Crippa. Le specialità del territorio, a base di Nebbiolo, manzo di Fassona, tartufo bianco, funghi, nocciole, non hanno per lui segreti anche se è riduttivo parlare di pura tradizione per un cuoco che sa maneggiare al meglio la materia prima, sa interpretarla e rendere ancora più golosa per la gioia dei turisti e dei buongustai che frequentano la zona che ormai si pregia della qualifica di Patrimonio dell’Unesco. Una carta che varia continuamente e che da buon meridionale arricchisce col pesce fresco che fa arrivare da Mazara del Vallo.
 
Stefano Mazzone è lo chef del ristorante gourmet Rendez-Vous del Grand Hotel Quisisana di Capri. Nato a Treviso da genitori siciliani ancora minorenne ha cominciato un lungo apprendimento da Gualtiero Marchesi dove si sono alternati Gracco, Berton, Masciaga ad Heinz Beck dove per la sua abilità immediatamente è stato messo a capopartita dei primi; poi si susseguono 3 hotel a Taormina, infine dal 2007 a Capri. Un prestigioso ristorante, frequentato dalla più sofisticata clientela, sito nel corso principale dell’isola, che attira anche i turisti più giovani. La sua è una cucina semplice e di gusto che magari parte da una piccola idea che Stefano sviluppa con cura, con una moderata fantasia affinchè le sue creazioni siano perfettamente comprensibili ed identificabili.
 
Ed ecco il menù della serata che non commentiamo lasciando alle foto l’apprezzamento dei singoli piatti, dicendo solo che è risultato gustoso, avvincente, impeccabilmente cucinato, equilibratissimo e lodevolmente presentato senza quegli inutili anzi fastidiosi orpelli quali fiorellini e foglioline sparse, baffi di salse e senza una composizione del piatto in maniera del tutto irrazionale.
 
Antipasto preparato dal padrone di casa: Baccalà mantecato con extravergine aromatizzato al sesamo su una crema di cavolo verde e la sua foglia con spolverata di mollica abbrustolita. Creato da Basiricò


Risotto ai 3 pomodori: ciliegino, datterino e cuore di bue, introdotti in progressione, un pizzico di origano, olive nere, alacce lievemente affumicate, basilico. Realizzato da Mazzone.


Triglia sfilettata con carciofi alla maggiorana e all’acqua di capperi, il suo fegato scottato e le code croccanti. Preparato da Nigro.


Cialda morbida di mandorle, accompagnata da lamponi, crema di ricotta al limone, un cremoso al cioccolato di Modica, circondata da vino zibibbo. Opera di Nigro

 
Oltre all’extravergine Pellegrino ha fornito gli ottimi vini abbinati nell’ordine: Erede, uno zibibbo secco, fragrante, profumato di frutta gialla e fiori, di dosata sapidità e grande equilibrio; Aral,  grillo intenso e strutturato, di lunga persistenza; Ennaro un blend di chardonnay in prevalenza, viogner, zibibbo e traminer dal naso complesso e dalla sapida struttura armoniosa. Col dessert il Kabir, moscato di Donnafugata la cui moderata dolcezza è completata da una piacevole acidità.

Gianni Paternò

 
http://www.serisso47.com
http://www.quisisana.com/it/ristoranti-e-bar
http://www.villadamelia.com/pagine/ita/ristorante-gastronomico