di Michele Pizzillo
Portare gente che occupa tutti i posti disponibili nel salone principale di un elegante albergo come il Four Seasons, per seguire la presentazione di un libro, è già un successo.
Trattandosi, poi, di un libro particolare che, oltretutto, racconta un territorio molto lontano dalla Lombardia, non si può non sottolineare che mettere in scena a Milano la Sicilia più autentica, è stata un’iniziativa premiata da un pubblico attento a seguire tutti i passaggi della presentazione di “Anima Mandrarossa”. Prima nel seguire il breve filmato di presentazione dell’anima di Menfi, dell’anima delle donne, dell’anima del territorio e poi, dall’improvviso apparire da fondo sala, della bella figura di Giusi Buscemi, Miss Italia 2012, che con voce suadente, legge brani del libro e declama poesie. Poi, la bella Giusi, rivela il suo amore per Mandrarossa, visto che il papà è uno dei contadini-soci della Cantina Settesoli.
Ed, ecco, che si entra nel merito. Perché Anima Mandrarossa, che raccoglie le foto di un fotografo celebre come Giò Martorana, non racconta il successo di un singolo imprenditore, ma il successo di 2.000 famiglie, in pratica la storia di una comunità, che – dice il presidente della cantina, Vito Varvaro – con il loro lavoro, sostengono il successo di una struttura cooperativa che porta in giro nel mondo l’anima più genuina della Sicilia. Per Mandrarossa, ha raccontato Varvaro ad un pubblico attento, “abbiamo scelto i migliori, terreni, i migliori vigneti, le migliori uve, i migliori viticoltori, perché vogliamo produrre un vino che assicuri ricchezza alla terra d’origine, alle famiglie che lavorano, ad un territorio fantastico, forse unico. E, nello stesso tempo, sostenere la speranza di quanti vedono nel nostro impegno la possibilità di un futuro migliore per le nuove generazioni”.
Insomma, un viaggio che ha incuriosito l’attento pubblico milanese che ha espresso ammirazione per quei siciliani che riescono a portare in giro per il mondo produzioni che poi assicurano ricchezza e benessere a tutto il territorio da dove sono partire. Ci ha pensato una milanese – anzi, una brianzola, ci tiene a sottolinearlo – Marisa Famugalli, firma del Corriere della Sera – ed anche autrice dell’introduzione al libro -, a decantare il progetto culturale che c’è dietro la cantina siciliana. “Questo mi ha veramente stupito; stendavo a crederci che le etichette di Mandrarossa fossero la faccia di una squadra impegnata a produrre bene, a vendere meglio, e animata dalla voglia di creare suggestione per il territorio”, ha detto la firma del Corriere. Accalorandosi ancora di più quando ha accennato al progetto di recupero degli scavi di Selinunte, con l’impegno diretto di Mandrarossa. Marisa ha concluso dicendo che in occasione dei suoi numerosi soggiorni in Sicilia, ha scoperto pezzi di vita, testimonianze di quel saper fare antico che scalda i cuori.
Insomma, l’iniziativa milanese è stata un’anteprima emozionante ovviamente per le storie, per le foto di Martorana che ha raccontato come è stato coccolato dalle donne di Menfi che ha fotografato mentre erano impegnate ad elaborare i piatti della tradizione che poi sono stati gustati a fine manifestazione, insieme ad una selezione di vini unici. Incisiva, anche, l’introduzione degli ospiti che ha fatto Roberta Urso che insieme ad Antonella Imborgia ha curato il progetto editoriale. I testi, invece, sono di Francesca Landolina, di Cronache di Gusto.