Il vino dell’Etna, sia bianco che rosso, spopola tra i buyers stranieri che dal 2 ottobre sono in giro per i territori della Sicilia del vino.
Tra le tappe Catania appunto e ieri Palermo dove presso il Grand Hotel Piazza Borsa si è tenuto un incoming con le aziende siciliane partecipanti. A partire dalle ore 9 buyers e giornalisti provenienti dai paesi dell’area BRIC e del Nord Europa hanno potuto gustare i vini siciliani, “così differenti e vari ma tutti di ottima qualità”, li definisce Josè Osvaldo do Amarante (foto sotto), direttore tecnico da Mistral Vinhos Importados.
“Negli ultimi dieci anni – commenta Subhash Arora, presidentedell’Accademia indiana del vino ed è editore di un giornale online (Wine & Food e Newsletter) – la qualità dei vini siciliani è cresciuta in maniera esponenziale. Prima si trattava per lo più di vini sfusi e troppo forti. Ora invece sono vini la cui tipologia incontra molto il palato indiano. Qui, dopo il boom del Nero d’Avola, sono i vini dell’Etna, sia bianchi che rossi, ora a spopolare. Due anni fa – prosegue – durante una competizione che si è tenuta in India e dedicata ai vini del mondo, un Nero d’Avola ha battuto tutti e si è aggiudicato il primo posto”.
Subhash Arora
Vini più corposi, invecchiati, un po’ alla vecchia maniera, sono invece quelli che incontrano il gusto dei cinesi. Anche se Peter Kwong, sommelier – sostiene in un’ottica di mercato “che i vini soffici e profumati provenienti dall’area ovest della Sicilia potranno incontrare il palato dei cinesi.
Del resto – continua – la Sicilia è un’isola con tre differenti zone dove si ottengono vini diversi e l’aspetto che intriga maggiormente è l’utilizzo del metodo tradizionale sia per vitigni autoctoni che per quelli internazionali”. Durante questo tour, promosso e organizzato dall’Istituto regionale della vite e del vino con la collaborazione di Michele Shah, che vedrà impegnata la delegazione sino ad oggi, Kwong ha anche “trovato” il suo vino siciliano preferito: “Si tratta – ci svela – del Cromazio dell’azienda vinicola Lanzara”. E sul rapporto qualità/prezzo dice: “Credo vi sia un ottimo equilibrio, ma ciò che conta è comunque portare la Cina a conoscere i vini siciliani”.
Giovanni Bacigalupo
Non è dello stesso parere il brasiliano Giovanni Bacigalupo della Vector International:“Negli ultimi anni i prezzi dei vini siciliani – dice – ma di pari passo non è salita la qualità. Da qui – spiega – in Brasile si registra un calo di acquisti dei vini siciliani. Per adesso vanno invece molto i vini della Toscana e del Piemonte, che a differenza, hanno abbassato i prezzi. Si può trovare un buonBarolo anche a soli dieci euro”. Malgrado ciò Bacigalupo apprezza i vini siciliani, tra i suoi preferiti vi è il Nerello dell’Etna, ma consiglia ai produttori siciliani: “Dedicarsi più all’enologia ed alla qualità e meno ai numeri”.
Sandra Pizzurro
Le foto sono di Sandra Pizzurro