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L'evento

In Sicilia con grandissimi gourmet francesi tra chef, vini (tanti) e qualche lezione di stile

06 Ottobre 2015
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(Fabrizio Carrera, Francesca Planeta e Carlo D'Asaro Biondo)

La Francia gourmet di altissimo profilo è sbarcata in Sicilia. E la Sicilia risponde a colpi di piatti succulenti e vini buonissimi. Siamo stati in giro con un gruppo di importanti gourmet francesi. A mangiare e bere siciliano. Sono venuti nell'Isola per conoscere da vicino chef e vini. 

Un'esperienza straordinaria, breve e molto intensa. E abbiamo preso appunti di vario genere, contatti (tantissimi) e stimoli per il futuro. I gourmet che hanno zigzagato per alcuni giorni nella Sicilia occidentale fanno parte di un club molto esclusivo, il Club des Cent: cento iscritti, personaggi di alto lignaggio (non ne riveliamo i nomi) a cui abbiamo organizzato il viaggio, le tappe, le visite, gli incontri e soprattutto i pranzi, le cene e le bevute. Villa Igiea (con lo chef Carmelo Trentacosti), Tony Lo Coco de I Pupi di Bagheria e Patrizia Di Benedetto del Bye Bye Blues di Palermo, passando per locali tipici come il riuscito format della Buatta di Franco Virga, sempre a Palermo, nel centro storico, sono state alcune delle tappe più significative.

E poi il vino. Sicilia ampia: da ovest a est: l'Etna di Girolamo Russo, il bianco A' Puddara di Tenuta di Fessina (ancora Etna), il Cyane di Pupillo, le malvasie di Carlo Hauner, il Faro di Palari (il più difficile e fascinoso per i palati dei nostri amici d'Oltralpe). E poi uno straordinario Marsala, il Marsala superiore semisecco Targa 1840 della Florio annata 2004, assaggiato in anteprima. Ed ancora i bianchi e i rossi di Gulfi, il nero d'Avola della Cos in anfora. E tanto Cusumano. E tanto Planeta. Due aziende e i molti territori da cui tirano fuori una Sicilia tutta da bere. Apprezzati tantisimo.

Sono venute fuori alcune considerazioni. E ci siamo resi conto che da loro, dai francesi, abbiamo sempre nel migliore dei casi qualcosa da imparare.

  1. La Sicilia piace ed anche molto. Ma abbiamo un problema. Il circuito del lusso non arriva in Sicilia. Se il target dei visitatori è altissimo abbiamo qualche difficoltà nell'offerta. Negli hotel soprattutto;
  2. Ogni tanto diamo per scontato che chiunque arrivi debba conoscere e sapere tutto. Probabilmente in pochissimi conoscevano Renato Guttuso e la sua Vucciria. Per i siciliani è un must che forse emoziona pure, per gli stranieri meno;
  3. Cibo di strada e dintorni. I siciliani lo amano. I francesi non tanto. Soprattutto le interiora. Non è roba per loro;
  4. Il servizio nei locali. Per loro è sacrale. Soprattutto a certi livelli. Crediamo che su questa strada dobbiamo imparare ancora qualcosa. Ma siamo sulla buona strada. Basterebbe un po' più di testa. E di attenzione;
  5. Il vino. Vero divertimento. Nel gruppo per il quale abbiamo organizzato il viaggio c'era sì l'attenzione ai terroir dei vini assaggiati. Ma di più volevano sapere tutto sul vitigno. Forse non faranno testo, ma questo gruppo di gourmet teneva a sapere molto sull'uva e sulle eventuali barrique. Sono rimasti contenti. Qualcuno ha anche acquistato un bel po' di bottiglie. Qualcosa si muove anche nella protezionistica Francia?
  6. Alla fine delle cene e delle bevute poi il commento del brigadier di turno che faceva le pulci a tutto. Davanti a tutti. Tra elogi e qualche critica. Ed anche questo è un modo per imparare.

Qualche cosa ci dice che sono andati via contenti. Ci prepariamo al prossimo tour. In Sicilia orientale. 
 

C.d.G.

ALCUNE IMMAGINI DEL TOUR CON I FRANCESI

(Le bottiglie di Cusumano degustate)


(La lezione di Gaetano Basile al teatro Biondo di Palermo)


(Alcune delle bottiglie bevute a Villa Bonocore Maletto)


(I vini di Planeta bevuti in un pranzo)


(Il brigadier commenta il pranzo al Bye Bye Blues di Palermo)


(Il gruppo dei francesi che ha partecipato al tour)