di Michele Pizzillo
Si parte da una piccola arena dove ospitare una serie di talk per avviare un discorso sulla cucina che non è solo mangiare e goduria.
Infatti, questo nuovo spazio sarà la novità del Congresso di Identità Golose in programma a Milano (presso MiCo) dal 28 al 30 gennaio sul tema “Signore e signori la rivoluzione è servita”, perché tornerà utile per valutare i cambiamenti in corso nel mondo della cucina, ma pure per quello che questo mondo deve fare per gli altri. Ed ecco il coinvolgimento della Fondazione Cotarella perché “è un percorso che offre molti spunti su cui riflettere – dice Claudio Ceroni, founder, insieme a Paolo Marchi, di Identità Golose – E’ la prima volta che lavoriamo con la Famiglia Cotarella su un progetto così importante, ricco di contenuti, articolazioni e personaggi molto interessanti”. I dettagli di questa novità che sarà presentata al congresso come “Golosi di Identità”, li svela Dominga Cotarella, Presidente di Fondazione Cotarella, sottolineando che “parlare di vino e formazione richiama una responsabilità imprenditoriale, ma affrontare il tema dei disturbi alimentari significa entrare in un mondo complesso che richiede uno sforzo ulteriore di umiltà, di pazienza, di delicatezza, di fare squadra, di abbracciare, di sentirsi famiglia. Tutto nasce dall’esigenza e dalla volontà di voler reinterpretare ciò che abbiamo avuto la fortuna di ereditare e trasformarla in qualcosa di diverso. Il vino e le vigne sono l’humus della nostra vita, ma non sono il fine ultimo, bensì lo strumento per fare altro. Credo che il mondo dell’enogastronomia debba fare qualcosa di più per aiutare gli altri, così come sta cercando di fare Fondazione Cotarella. La nostra non è una struttura sanitaria: abbiamo iniziato a collaborare con centri di ricerca e di cura fra i più importanti in Italia, come il San Raffaele e questo ci rassicura e ci dà credibilità. La Fondazione lavorerà affinché i giovani che trascorreranno un periodo presso le residenze, nella Fattoria, a contatto con le vigne, nelle meravigliose colline dell’Umbria, possano trovare il proprio equilibrio. Il nostro sogno è che il nemico di un tempo, il cibo, possa rappresentare una nuova prospettiva, una nuova identità, e che tanti giovani possano diventare un giorno chef, maitre, giornalisti enogastronomici, esperti di cultura e di turismo. Oggi è il tempo del fare, fare insieme, fare veloci per aiutare chi è “goloso di identità”; e a quel punto la rivoluzione sarà servita”.
(Paolo Vizzari, Alessandro Negrini, Fabio Pisani, Dominga Cotarella)
E, così, entriamo nel campo medico perché, dice il direttore della Fondazione, Ruggero Parrotto “le identità sono fragilità e unicità che vanno riconosciute, difese, protette. Tutti noi abbiamo fatto l’esperienza di quello che accade nel mondo della sanità e abbiamo ben chiara la differenza tra curare e prendersi cura: ci sono medici molto bravi tecnicamente, ma che non riescono ad ispirare fiducia e sicurezza; altri, invece, sono capaci di andare oltre, entrano in empatia, non ti fanno sentire a disagio. Nei nostri percorsi, dedicheremo molta attenzione all’importanza e alla consapevolezza di sentirsi accolti, ascoltati, accettati. Per questo, uno degli appuntamenti più importanti del Congresso è intitolato “La Scienza a Tavola”; e per questo, come Fondazione, vogliamo lavorare affinché una maggiore armonia fra la scuola, le famiglie, la sanità, crei le condizioni per fare in modo che il divieto o l’obbligo di mangiare, diventino una scelta, e favorisca nei giovani la riscoperta della propria vocazione e della propria identità”. E, aggiunge Umberto Capitanio, specialista urologo presso l’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano “solo la ricerca scientifica può fornirci soluzioni sempre più dettagliate. Il San Raffaele sta facendo una ricerca sui danni e benefici di alcuni alimenti (tra cui il vino) e Famiglia Cotarella è l’unica azienda del settore che ha aderito al progetto di ricerca. L’alimentazione è una parte importante della nostra vita e ci siamo chiesti perché dare restrizioni alimentari ai malati. Da qui è nato uno studio che ci permetterà di avere dati scientifici oggettivi sull’utilizzo di controllate quantità di vino del post operatorio nei pazienti ricoverati da noi. Questo per non fare sentire il paziente troppo malato e fare apprezzare la cura che va oltre i medicinali”.
E, quindi, il tema dei disturbi alimentari – di cui soffrirebbero oltre 3.000.000 di persone – sarà al centro della piccola agorà-novità del Congresso di Identità Golose 2023 “perché per questi disturbi il cibo è il fine, non il mezzo, è il sintomo, lo strumento con cui cerchiamo di controllare un disagio. Il disturbo alimentare è una forma di depressione moderna e il cibo è il mezzo con cui controlliamo il disagio”, è stato evidenziato nel corso della presentazione dell’iniziativa che anticipa quella ufficiale del congresso di Identità Golose. Perciò, Golosi di Identità sarà una tre giorni dove si parlerà di territorio, salute, formazione e disturbi alimentari con il coinvolgimento, fra l’altro, del narratore gastronomico Paolo Vizzari, Bruno Vespa, Luca Gardini e gli chef bistellati Alessandro Negrini e Fabio Pisani, del ristorante milanese “Il Luogo di Aimo e Nadia”, dove a settembre 2022 c’è stato uno dei laboratori che la Fondazione Cotarella ha avviato in Umbria. Qui, in collaborazione con l’associazione Alimenta, le sorelle Cotarella hanno avviato i laboratori di cucina per creare una consapevolezza nuova e poterne fare, in futuro, materia di didattica nelle scuole con lezioni sull’alimentazione e ricreare così un rapporto con il cibo sano e divertente.