In una famosa intervista di presentazione dell’ultimo film di Massimo Troisi, “Pensavo fosse amore invece era un calesse”, Massimo e Pino Daniele si rintuzzavano a vicenda.
Troisi affermava che lui aveva scritto il film per le canzoni di Pino. Daniele rispondeva che assolutamente lui aveva scritto le canzoni per il film di Massimo.
Nel caso della cena del 10 marzo che è il frutto della collaborazione tra Cronache di Gusto e il circolo Telimar la situazione è più semplice. Organizzando questa serata ho cercato di immaginare aromi e profumi nel tentativo di ottenere la massima sinergia tra i vini e lo splendido menù di Accursio Craparo. La conoscenza con Arianna Occhipinti e Angiolino Maule ha fatto il resto.
Il “Gioco di verdure dell’orto contadino” nelle intenzioni di Accursio vuole essere una passeggiata in campagna alla riscoperta di verdure tradizionali oppure di altre meno utilizzate, rispettando gli aromi originali e creando particolari contrasti di sapori.
Questo profilo di gusto ed aromi, insieme alla brillante manipolazione culinaria dello Chef, mi ha suggerito l’abbinamento con bollicine rosate delicate e non stucchevoli. Poiché le migliori bollicine rosate che ho ultimamente assaggiato sono quelle, non ancora in commercio, di Arianna Occhipinti la scelta è stata facile.
I piatti successivi sono un percorso gustativo che da una spiaggia in riva al mare ci conduce verso piatti sempre più saporiti, in un crescendo di aromi e profumi.
Il primo vino abbinato è il Rampone dei Pàstini, monovitigno in purezza da un autoctono poco conosciuto della Valle d’Itria, la terra dei Trulli: il Fiano Minutolo. Dall’aroma equilibrato, che ricorda l’ananas ed i fiori d’arancio, è un vino lievemente aromatico capace di sostenere piatti complessi senza sovrastarli.
Di seguito i due campioni della Biancara, l’azienda di Angiolino Maule: il Sassaia 2007 (Garganega 85%, Trebbiano 15%) ed il Pico 2008 (Garganega in purezza), entrambi prodotti con metodi colturali e di vinificazione completamente naturali. Angiolino produce due versioni di Sassaia, una completamente senza solforosa aggiunta e l’altra con una piccola quantità, circa 18 milligrammi per litro. Durante la sera del 10 marzo verrà servita la prima.
Il Pico ha un profilo organolettico più intenso e complesso. Entrambi i vini hanno mineralità ed intensità notevoli, uniti ad una suadenza e ad una bevibilità che li rendono unici.
Infine sul dessert e sul post-dessert un’altra chicca non in commercio, il Grecanico vendemmia tardiva 2006 biodinamico di Abbazia Sant’Anastasia. Ho avuto l’occasione di assaggiare questo vino direttamente in azienda, durante una visita organizzata l’estate scorsa. Mi è stato presentato come una sperimentazione che per scelte aziendali non avrebbe dovuto essere commercializzata. L’impressione sensoriale è stata estremamente positiva, anzi sinceramente sorprendente. Questo vino dolce ricorda gli Sherry da Pedro Ximenez della Spagna meridionale, con una maggiore leggerezza e bevibilità. L’accostamento al dessert che ci presenterà Accursio è sembrato un naturale completamento.
Verde su verde
Gioco di verdure dell’orto contadino
(Frappato Rosé Frizant – Occhipinti)
Ascoltando il mare d’inverno
Semola minerale con gamberi, cozze e asparagi di mare
(Rampone – I Pàstini)
Tra le rocce coralline
Riso integrale con polpa di riccio e ostrica
(Sassaia 2007 – Maule)
Crik crok di pesce
Filetto di pesce in crosta di mandorla, finocchi e ceci
(Pico 2007 – Maule)
Come un tiramisù
Zuccotto di ricotta ovina con crema gelida di caffè e biscotto soffice all’extravergine
(Grecanico vendemmia tardiva 2006 biodinamico – Abbazia Sant’Anastasia)
Biscottini finali
Cannolicchi
Meringhe agli agrumi
Selezione cioccolata Bonajuto
(Grecanico vendemmia tardiva 2006 biodinamico – Abbazia Sant’Anastasia)
M.M.
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