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L'evento

I primi 10 anni di Golosaria, Massobrio: “Io, il papillon e le innovazioni per l’enogastronomia”

17 Ottobre 2015
Paolo_Massobrio Paolo_Massobrio


(Paolo Massobrio)

da Milano, Michele Pizzillo

Golosaria compie dieci anni. “Sono stati dieci anni di laboratorio e di idee innovative per l'affermazione dell'enogastronomia italiana”, dice orgoglioso Paolo Massobrio, inventore di Golosaria insieme a Marco Gatti.

E senza smentirsi, in occasione del decennale, Golosaria è la sede scelta da Carlo Guglielmi, presidente delle manifatture Fraizzoli, per premiare i primi 15 ristoranti che si sono distinti per la raffinatezza con cui curano la sala e l’accoglienza dei clienti.
Andiamo per tappe, seguendo i ricordi di Massobrio. Che parte dal 2006, quando alla prima edizione della sua manifestazione, sempre a Milano, Carlo Cracco, Massimo Bottura e Davide Scabin dichiarano: “Ancora due anni e poi siamo pronti per lanciare la nuova cucina italiana”.
L’anno successivo Gualtiero Marchesi viene proclamato “Maestro del cuoco italiano” perché ha dentro di sé “la musica, l’arte, il colore, il gusto e la famiglia”. Per festeggiarlo si riuniscono i suoi allievi, da Carlo Cracco a Pietro Leemann, da Davide Oldani ad Andrea Berton, da Paola Budel a Riccardo Crepaldi, da Ernst Knam a Fabrizio Molteni, da Michela Porro a Nicola Silvestri e Luciano Tona. In questa occasione, rammenta Massobrio, “viene presentato il modello della ‘latteria del futuro’ il locale di acquisto e degustazione, declinato in una versione di quartiere e capace di prolungare l’apertura per tutta la giornata diventando anche un punto fermo, un luogo di sicurezza e tranquillità in strade sempre più vuote”. E, con quasi un decennio di anticipo, viene proposto il tema del non spreco alimentare che era un cavallo di battaglia di Papillon. Tutto è concentrato nel libro per la famiglia “Adesso”, presentato dal sociologo Francesco Alberoni.

Sono trascorsi solo due anni e Golosaria celebra i caffé storici d’Italia perché ricreano una piazza ideale. Mentre l’edizione 2009 “è il palco dell’integrazione alimentare con il lancio del kebab all’italiana, con carne di razza piemontese, ma anche di sushi e cous cous tutti realizzati con materie prime dei nostri territori”, dice Massobrio. Evidenzia, anche, che è l’anno del debutto della pizza italiana gourmet, con farine selezionate e macinate a pietra e topping di qualità. A spiegarla l’apripista di questo movimento, Simone Padoan del Molino Quaglia.
Nel 2010 arrivano le opere sociali che hanno scelto il cibo come veicolo di redenzione. Da qui il lancio del panettone di Giotto, la pasticceria del carcere di Padova che è stata l’apripista di tante belle realtà. Mentre l’anno successivo il panettone è pronto a diventare un dolce capace di vivere tutto l’anno ed essere alfiere della pasticceria Made in Italy.
Il 2012 Golosaria trova una sede più ampia, il Palazzo del Ghiaccio. E debutta il barbecue gourmet e il grill master con Gianfranco Lo Cascio che anticipa alcuni temi che tre anni dopo saranno oggetto di un libro di successo: “Diventare grillmaster. La via italiana al barbecue” (Comunica Edizioni). Ma è anche l’anno del ritorno dell’arte del bere miscelato, con la presenza, a Golosaria, di uno dei bartender che hanno fatto la storia: Maurizio Stocchetto del Bar Basso di Milano

Altro trasloco della rassegna di Massobrio e Gatti, nel 2013, al SuperstudioPiù, dove viene lanciato il grande tema del rapporto tra benessere e alimentazione, con il benestare dell'acqua più leggera d'Europa, Lauretana. Viene lanciato tra gli chef lombardi e non solo, l’iniziativa di un piatto per Expo in modo da individuare quello che possa essere internazionale e locale al tempo stesso. Intanto muove i primi passi il progetto “Amati!” che oggi torna con uno street food di qualità e l’apertura di un apposito locale, a Milano, dopo i due anni di prove a Golosaria.

L’anno scorso è il turno dello street food all’ italiana “declinato come mangiare di strada prodotto direttamente dai produttori de Il Golosario”, sottolinea Massobro. Ma si parla anche di Expo con Davide Rampello, che poi sarà l’ideatore del miglior padiglione, il Padiglione Zero, presente all’esposizione universale mentre Paolo Parisi lancerà il suo uovo perfetto e uno degli ospiti della rassegna è il vincitore di Masterchef Federico Francesco Ferrero.
E il 2015? “Nuova location, più grande, dove sono protagoniste le innovazioni agroalimentari ma anche i territori veri interpreti di Expo 2015. E festeggiamo i 10 anni con la pubblicazione del“Gatti&Massobrio taccuino ai ristoranti d'Italia” che apre una nuova fase per i prossimi 10 anni”, dice il giornalista con il papillon. Mentre nella grande area del centro congressi espongono 150 magnifici ristoranti del gusto, 100 cantine Top Undred, 15 birrifici artigianali, 20 cucine di strada; ma, anche, show cooking, laboratori e assaggi dei maestri del gusto, wine tasting guidate da sommelier, corsi di cucina e racconti con degustazione di sigaro Toscano.