(Umberto De Martino, Roberta Schira e Claudio Garosci)
Potrebbe anche essere visto come una sorta di missione il compito che si è assunto Roberta Schira, scrittrice e critica enogastronomica affermata, nonché firma autorevole del Corriere della Sera. Cioè, portare in città, in questo caso a Milano, ristoranti, osterie e trattorie della “campagna” molto validi che, però, subiscono un po’ le difficoltà di trovarsi “fuori porta”.
Cosa fa Roberta? Nella grande offerta lombarda, seleziona una decina di quelli che sono i migliori ristoranti e, quasi a cadenza mensile, li presenta al pubblico milanese con un menù speciale di una mezza dozzina di portate che siano rappresentative della propria cucina, organizzando delle esclusive cene placée che si svolgono nell’originale e raffinato spazio di design nel cuore del “future district” meneghino, Presso, realizzato da un gruppo di architetti riuniti attorno a Claudio Garosci. Questo è “Di Gusto”, evento conosciuto come “i migliori ristoranti della Lombardia a Milano per una sera”. Poi ci pensa Roberta, non solo come esperta perché veste anche l’abito della madrina dell’iniziativa che accompagna i buongustai che vi partecipano, attraverso l’esperienza unica di ogni degustazione. Con un “Cicerone” di questo calibro, vi assicuriamo che si tratta di serate prima di tutto piacevoli, poi istruttive, ed anche sorprendenti per la possibilità di scoprire professionisti che meritano di essere poi visitati a casa propria. Come il ristorante che ha aperto il ciclo 2018, Florian Maison di San Paolo d’Argon, in provincia di Bergamo, che lo chef Umberto De Martino, fresco di stella Michelin, presenta come il luogo in cui “fermarsi a casa per viaggiare nel gusto”. De Martino è napoletano e, quindi, un concentrato di genio, passione e simpatia che prima ha “scioccato” uno scopritore di talenti sicuramente “vaccinato” qual è l’autorevole firma del Corriere della Sera e, poi, con le sue proposte, si è ripetuto con gli ospiti del raffinato spazio di design milanese.
(Il risotto di De Martino)
E, con che cosa? Con cinque piatti. Come: “sfera di salmone, cremoso di formaggio, caviale di wasabi” e “polpo sullo scoglio ed emulsione di vegetali”, per l’aperitivo di benvenuto, che hanno preparato i commensali ad uno strepitoso “riso Carnaroli Riserva San Massimo al corallo di gambero rosso, burrata ed emulsione di basilico” e al successivo “stinco di vitello alla genovese … cottura un pò lenta” e conclusione con “zuppetta di frutta e verdura marinata al frutto della passione, sorbetto ai lamponi, cialda al corallo”. Nel raccontare i piatti, Umberto (che ha avuto come allievo un certo Gennarino Esposito) e Roberta, a beneficio di chi probabilmente non sa che a Napoli, “alla genovese” si indica un pezzo di carne che richiede una giornata di cottura e lo chef napoletano, nelle sua carta, questo metodo lo ha rafforzato con l’aggiunta di “cottura un po’ lenta”.
(Lo stinco di vitello)
Una performance da manuale, questa di De Martino, che fa intuire, a chi non ha ancora provato, qual è il livello qualitativo delle scelte di Roberta Schira e del format di eventi “Di Gusto 2018”, che dopo De Martino, ha in programma altre otto cene placée. Il prossimo appuntamento, il 28 marzo, è con lo chef Antonio Danise del ristorante Villa Necchi alla Portalupa di Gambalò, ubicato in una residenza signorile del pavese, nel cuore del Parco del Ticino. Il format “Di Gusto” nasce dall’idea creativa di Presso, con un media partner d’eccezione, il Cucchiaio d’Argento. Una giuria qualificata valuta la qualità di ogni esperienza secondo le 7 regole del celebre “Codice Schira” e decreta l’assegnazione del premio per il miglior ristorante del ciclo “Di Gusto 2018”.
Michele Pizzillo