(Martino Ruggieri)
Il Bocuse d'Or è la più importante competizione dedicata alle arti gastronomiche. In gioco ci sono la professionalità, le capacità psichiche e tecniche. Il concorso fu ideato circa trent'anni fa da Paul Bocuse, il padre della cucina molecolare.
L'idea era quella di riunire 24 giovani chef provenienti da tutto il mondo e preparare 15 piatti di carne e 15 di vegetali in 5 ore e 35 minuti davanti al pubblico. Per decidere il vincitore, una giuria composta dai più grandi maestri. In Italia era un evento poco conosciuto non solo al pubblico, ma anche agli stessi addetti ai lavori. In passato il candidato si allenava e si formava per conto proprio. L'attenzione è cambiata grazie alla nascita dell'Accademia Bocuse d'Or Italia fondata nel 2017 ad Alba con sede nel castello di Roddi. Obiettivo dell'Accademia è sostenere il candidato italiano, il pugliese Martino Ruggeri nella fase della formazione e preparazione con il supporto del team Italia composto da designer, coach, ingegneri, psicologi, tecnologi e comunicatori. Oggi saranno scelti i primi dieci classificati della Selezione Europa. Contestualmente avvengono le selezioni continentali di America, Asia e Africa. La finale mondiale si terrà a Lione il 29 e 30 gennaio 2019.
“Una tipica giornata di allenamento replica la prova al Bocuse. Mi sento in forma – confida – Martino Ruggeri – sono molto testardo e ho lavorato sodo. In squadra con me ci sono il François Poulain e Curtis Clément Mulpas, ci conosciamo da tempo e mi fido di loro, sono prima amici e poi colleghi. Non temo nessuno in particolare, in Europa tutte le squadre sono forti in particolare Francia, Norvegia, Danimarca e Olanda. Tutto si giocherà durante la competizione. La mia è una cucina naturale do più attenzione al gusto che all'estetica. Ogni volta che preparo un piatto cerco di portarmi dietro il mio passato”.
Annalucia Galeone