da Milano, Michele Pizzillo
A mezzanotte un telegiornale titola che ad Expo è cominciata la campagna di camuffamento delle opere che non saranno pronte per l’apertura della manifestazione.
Il commissario Giuseppe Sala va a letto agitato e dopo una notte insonne decide di convocare i giornalisti per fare un bilancio sullo stato attuale del cantiere Expo. Assicurando, al momento, che il primo maggio i visitatori potranno entrare in 86 spazi e che i 6.500 lavoratori impegnati nel cantiere permetteranno di completare il 90 per cento delle strutture entro il 25 aprile. Insomma, Sala ha voluto lanciare un messaggio di ottimismo, facendo anche qualche battuta sul camuffamento che potrebbe anche “voler dire abbellire”. Per il commissario del governo per Expo, insomma, le uniche criticità sono rappresentate dalla Russia, dal Congo, dalla Lettonia e dalla Turchia; per il resto si lavora così alacremente che i primi visitatori potranno avere un’ottima immagine del paese organizzatore di Expo. Non sono mancati i riferimenti a Palazzo Italia: Sala assicura che sarà visitabile dal primo giorno e che chiuderà il bilancio in positivo visto che i 30 milioni di euro di sforamento per la costruzione saranno ampiamente coperti dagli sponsor e dalla vendita dei biglietti. Che secondo Sala a differenza di quanto è avvenuto con le altre edizioni dell’esposizione universale, potrà aprire i battenti con 10 milioni di biglietti venduti.
Molti ritardi sono da addebitare alle problematiche create dagli scandali che hanno coinvolto due aziende impegnate nei lavori, la Italiana Costruzioni e la Maltauro. Tant’è vero che sono in corso trattative per dirimere le questioni legali che si sono venute a creare con il coinvolgimento di queste aziende negli scandali che, com’è noto ha sfiorato Expo con il coinvolgimento di uomini che avrebbero dovuto controllare che tutto filasse secondo le regole della buona amministrazione pubblica. Non è stato così, a quanto pare. Comunque Sala si è assunto tutte le responsabilità se qualcosa non dovesse funzionare bene. “Sono io il responsabile” ha più volte scandito nel corso della conferenza stampa che dall’11 aprile prossimo dovrebbe diventare una sorta di question-time settimanale. Non è mancata qualche riferimento a quelli che sembrano trattamenti di favore. È il caso di Eataly che Sala ritiene di essere l’unico brand che sintetizza la qualità dell’enogastronomia italiana. Ha poi comunicato la decisione di permettere l’accesso ad Expo dopo le ore 19 a 5 euro. Ed, infine, ha sottolineato che l’1 maggio “noi non vogliamo che ci siano molte autorità per due motivi: perché vogliamo che i capi di Stato vengano dopo, magari nel loro national day e perché c’è preoccupazione in termini di sicurezza”.
Ci sono annunci dai movimenti antagonisti di iniziative in città. Ha assicurato che alla cerimonia di inaugurazione, il primo maggio, ci saranno fra 10 e 15 capi di Stato.