Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'evento

Expo, presentato il padiglione “Cibus è Italia”: le filiere italiane raccontate in 15 sezioni

02 Marzo 2015
Presentazione_cibus_top Presentazione_cibus_top


(Antonio Cellie, Felice Limosani, Gilda Bojardi e Paolo Zanetti)

da Milano, Michele Pizzillo

Tra aziende e consorzi saranno in 420 nel padiglione “Cibus è Italia – Federalimentare Expo 2015”  per esprime la forza di un settore manifatturiero che ha le potenzialità per essere uno dei motori della ripresa della nostra economia.

Tant’è che durante la presentazione del Padiglione, il vice presidente di Federalimentare, Paolo Zanetti, ha detto che “da 2 anni siamo tornati ai livelli pre-crisi e  nel 2015 è attesa un’accelerazione della produzione alimentare che dovrebbe portarla attorno a un tasso espansivo del  +1%. E con un dollaro forte e condizioni di stabilità nell’Eurozona è possibile che il nostro export agroalimentare raggiunga l’obiettivo dei 50 miliardi di euro entro il 2020 in modo da colmare il gap con Francia e Germania e conquistare la leadership europea”.

È questo l’ottimismo che ha ispirato un padiglione che sperimenta un nuovo modello di marketing fieristico voluto e concepito dalle aziende italiane del settore. Insomma, grazie ad Expo, l’Italia delle fiere sta realizzando nuovi format che potranno essere esperienze decisive per il settore come il progetto “Cibus meets Design” che con la regia della rivista “Interni” vede le aziende alimentari di marca collaborare con i protagonisti del design italiano in iniziative organizzate sia nel padiglione sia negli show room milanesi durante il Fuori Salone del mobile.Tant’è vero che l’evento del Fuori salone di Interni, ‘Energy for Creativity’, quest’anno sarà dilato dal 13 aprile al 24 maggio per “‘mettere nel piatto’ e nella città le cose più belle, sostenibili, piene di storia e sostanza”, commenta il direttore di Interni Gilda Bojardi.


(Il padiglione Cibus è Italia)

Il Padiglione “Cibus è Italia” è unico tra i 90 di Expo 2015: il solo, infatti, a raccontare i percorsi di tutte le filiere alimentari italiane, raggruppate in 15 sezioni. La struttura, opera dell’architetto Francesco Di Gregorio, è organizzata su 5.000 metri quadri, due piani di esposizione ed una terrazza per incontri, degustazioni, workshop e business matching. All’esterno una performance artistica “living”, sviluppata su architettura tessile creata ad hoc, che cambia ripetutamente il look del padiglione e curata dal creativo multidisciplinare e digital storyteller Felice Limosani. Tutto per accentuare “la relazione tra arte e cibo – dice Limosani -. In questa prospettiva, il padiglione presenta sulle facciate esterne, la performance artistica “Cibus Infabula” che abbina la street art e la video art in tredici lavori ispirati al cibo, alla nutrizione e al pianeta. Per tutta la durata di Expo, graffiti artist internazionali si alternano dal vivo nella creazione di murales abbinati a una video installazione di grande impatto visivo. Due linguaggi espressivi contemporanei per riflettere, sensibilizzare e rappresentare la cultura del cibo attraverso la creatività”.

D’altronde “il cibo italiano è cultura: del fare e del sapere; del fare impresa su tutta la filiera, del sapere multidisciplinare, fino alla scienza dell’alimentazione”, sottolinea Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma.

Il percorso conoscitivo che consumatori e buyer avranno l’occasione di percorrere è raggruppato in 15 sezioni merceologiche. La terrazza, invece, accoglierà oltre 100 iniziative aziendali private e decine di iniziative riservate al pubblico professionale nazionale e internazionale.