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L'evento

Expo, occhio a dove mangiate: un piatto può costarvi 120 euro

04 Maggio 2015
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All’Esposizione universale di Milano si può mangiare in ben 140 posti diversi: tutto per i palati più esigenti.

Ma scegliere è davvero complicato e può risultare “salato”, dal punto di vista economico.
Ci sono piccoli bar, ristoranti di lusso e l’immancabile fast food. Si mangia a qualsiasi ora. Ma bisogna prestare attenzione, perché alcuni “furbetti” ne stanno approfittando. Il rischio è che nell'Expo dedicato a “nutrire il mondo”, i fast food possano essere i preferiti dai visitatori. Ma soprattutto, quelli in cui si mangia con pochi soldi.

Nei sei mesi di Expo, si calcola che saranno distribuiti 26 milioni di pasti. Di questi, 13 milioni finiranno sulle tavole nei 55 giorni di picco (weekend e festivi), quando arriveranno fino a 250 mila persone alla volta; gli altri 13 milioni sfameranno i visitatori nei restanti 129 giorni, quando l’afflusso medio sarà intorno ai 90 mila ingressi. Nel complesso, i calcoli fatti dicono che ci sarà bisogno di circa 46 mila tonnellate di alimenti: 33 mila tonnellate di bevande e 13 mila tonnellate di cibo solido.

Il Corriere della Sera ha gironzolato tra gli stand, provando a mangiare in vari posti, con risultati che, a volte, destano perplessità.

C’è così un caso da denuncia: uno scontrino record da 120 euro per un piatto Kaiseki Hana e una bottiglia d’acqua al ristorante del padiglione giapponese.

Detto del salasso al giapponese, non sono mancate le critiche per Eataly: prezzi un po’ alti per delle proposte gastronomiche buone, ma non indimenticabili. Per fare un esempio: la piadina a 10 euro; la piccola frittura mista a 14 euro; risotto (cacao e pepe) a 13 euro; lasagne a 10; tre pezzi di polenta e baccalà 16 euro. Prezzi troppo alti per molti turisti.

Sarebbe meglio, dunque, non esagerare con i prezzi. Il rischio altrimenti è che tutti finiscano da McDonald’s, dove con 1,50 euro si mangia il classico panino con l’hamburger e con 7,90 euro si acquista il menu completo, patatine e bibita inclusi. Deludenti, per ora, i food truck nello spazio allestito (il primo maggio non c’erano neppure i tavolini) alle spalle del padiglione degli Usa e vicino a quello della Coca Cola.

C.d.G.

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