di Federico Latteri
Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con “Contrade dell’Etna”, evento che si svolgerà lunedì 18 aprile presso l’azienda Graci, in contrada Arcurìa a Passopisciaro (ne parliamo qui).
Sempre in aumento le cantine partecipanti, più di novanta, nuovo record della manifestazione. Di seguito elencheremo dieci vini “bussola” da noi consigliati per orientarsi nel complesso panorama Etneo ed avere un’idea chiara della grande qualità attuale e della varietà territoriale di questo distretto vinicolo.
I Custodi delle Vigne dell’Etna “Ante” Etna bianco
Proviene dal versante nord, è fatto di Carricante 70%, Minnella e Grecanico. E’ ogni anno uno dei più buoni bianchi etnei, si distingue per freschezza, complessità ed armonia. Le vigne sono coltivate con metodi tradizionali e molto lavoro manuale. L’azienda si avvale della preziosa assistenza di Salvo Foti, enologo e profondo conoscitore dell’universo etneo. Da provare assolutamente. Ottima l’annata 2014, ci aspettiamo molto anche dalla 2015.
Tenuta di Fessina “ ‘A Puddara” Etna bianco
E' un bianco da Carricante in purezza che ha ottenuto tantissimi successi negli ultimi anni. L’azienda si trova sul versante nord, ma le uve per questo vino provengono dalla parte sud, da un vigneto a 900 metri sul livello del mare nel comune di S.Maria di Licodia. Verticale, rigoroso, grande spalla acida, ha un profilo da vino nordico. Giovanissimo e molto promettente il 2014.
Barone di Villagrande “Villagrande”Etna bianco superiore
Villagrande non è solo il nome dell’azienda, ma anche quello della contrada di Milo, zona d’elezione per la produzione dei bianchi. Marco Nicolosi Asmundo ha iniziato un nuovo corso dell’azienda con l’obiettivo di non stravolgere il lavoro fin qui fatto, ma mettere meglio a fuoco il territorio con vini che ne siano quanto più possibile espressione. Il 2014 è ancora in affinamento, ma i campioni assaggiati sono di indubbio valore. Ci sarà forse qualche anteprima 2015. L’azienda è attiva dal 1727, quindi dietro ogni bottiglia c’è storia e terroir.
Benanti Etna bianco superiore Pietramarina
Giuseppe Benanti è una figura fondamentale per la rinascita dell’Etna. L’azienda nasce alla fine degli anni '80 da quello che allora era un sogno. Sin dalla prima uscita il Pietramarina ha rappresentato un riferimento per i bianchi etnei. Freschezza, note rocciose, complessità ed originalità del corredo aromatico ne fanno un prodotto di assoluto valore che bisogna assolutamente conoscere per capire le potenzialità dei bianchi del vulcano.
Girolamo Russo Etna rosso San Lorenzo
Anno dopo anno questa azienda continua a proporre etichette di indiscusso valore che raccolgono riconoscimenti ovunque. San Lorenzo è una contrada del comune di Randazzo. Il vino, così come altre etichette della stessa cantina, può definirsi appagante. E’ un’insieme di freschezza, armonia, ricchezza e territorialità. Sicuramente una delle bottiglie ai vertici della produzione etnea ed il 2014, che costituirà l’ultima annata in commercio sarà l’ennesima conferma.
Graci Etna rosso Arcuria
La contrada è la stessa di quella dove si trova la cantina. Ideee precise, interventi minimi in vigna ed in cantina e tanta passione fanno sì che in bottiglia ci sia una fedele espressione territoriale. Vino completo con note fruttate, rocciose ed un sottofondo speziato, completati da un tannino ben estratto che svolge bene il suo lavoro, soprattutto in abbinamento con il cibo. Da provare assolutamente anche il “Quota 1000” contrada Barbabecchi, prodotto da una vigna centenaria situata in alta quota.
Passopisciaro Contrada S
S sta per Sciaranuova, contrada di Castiglione di Sicilia dove, ad un’altitudine di circa 850 metri sul livello del mare, si trova il vigneto, costituito da piante di Nerello Mascalese di ottanta anni di età. E’ un vino assoluto, grande sotto l’aspetto degli equilibri e della progressione acidità-tannino-finale lungo. Non solo da provare, ma anche da tenere in cantina e riassaggiare dopo alcuni anni. Meritano attenzione anche il Contrada R, da contrada Rampante a 1.000 metri, elegante ed etereo ed il Contrada P, da contrada Porcaria, possente e materico. Saranno presenti i campione di 2015 e sicuramente i vini della grande vendemmia 2014.
Calcagno Etna rosso Arcuria
Viene da un vigneto di età compresa tra 70 e 90 anni, delimitato da muretti in pietra, una sorta di “Clos”. E’ una schietta espressione del terroir, sempre ben fatto, anche nelle annate non favorevolissime come il 2013. Fresco, con frutta rossa , cenni speziati ed una nota terrosa che è uno dei suoi tratti distintivi. Da provare anche il rosato Arcuria, raro esempio della tipologia con la menzione della contrada in etichetta ed il Feudo di Mezzo, altra contrada in cui l’azienda possiede vigneti. Provate le varie annate, dovrebbero esserci sia anteprime che retrospettive.
Tenuta delle Terre Nere Etna rosso Prephylloxera “La vigna di don Peppino”
Viene da un vigneto di poco meno di un ettaro in contrada Calderara Sottana nel comune di Randazzo in cui si trovano viti franche di piede di 130-140 anni di età. Assaggiatelo con la dovuta pazienza, ha bisogno di calma, tempo ed attenzione. Un vino nobile, fatto di eleganza e profondità che vanno comprese in tutto il loro valore. Abbiamo grande curiosità di vedere come si esprimerà il millesimo 2014.
Pietradolce Etna rosso vigna Barbagalli
Scarico nel colore, fresco, etereo, tipico vino di montagna. Questo è il Vigna Barbagalli, da contrada Rampante a Solicchiata, frutto di un vigneto a 900 metri sul livello del mare in cui si trovano piante di un’età compresa tra 80 e 100 anni. Consigliato agli amanti dei rossi verticali, è l’espressione di ciò che si può ottenere sull’Etna ad alta quota. Un vino che alla cieca potrebbe ingannare molti degustatori per l’eleganza ed il profilo “nordico”.
Oltre ai vini fin qui consigliati, ci sono molte altre realtà interessanti sull’Etna. Tra le novità segnaliamo Terra Costantino, a Viagrande, nel versante sud-est, Tornatore, a Castiglione di Sicilia, con le contrade Trimarchisa e Pietrarizzo ed altre che presto andranno sul mercato e Monte Rosso, minuscola azienda del versante sud. E poi tanti piccoli produttori che tirano fuori ogni anno cose interessantissime: Ciro Biondi, Fattorie Romeo del Castello, Gulfi con la piccola tenuta etnea, Federico Graziani, Crasà, Masseria Setteporte, Calabretta, Palmento Costanzo, Irene Badalà, Tenuta Monte Gorna.