Saranno otto i Paesi partecipanti alla prossima edizione del Cous Cous Fest, il festival internazionale dell’integrazione culturale in programma dal 16 al 25 settembre a San Vito Lo Capo in provincia di Trapani che festeggia quest’anno il suo venticinquennale all’insegna dello slogan “Love never stops” riunendo, come da tradizione, paesi e culture diverse per promuovere la pace, lo scambio e la multiculturalità.
Chef provenienti da tutto il mondo, ospiti e artisti saranno a San Vito Lo Capo per una dieci giorni di appuntamenti, sfide di cucina, degustazioni, concerti e incontri culturali. Ad organizzare la rassegna l’agenzia Feedback, in partnership con il Comune di San Vito lo Capo, con il sostegno di Bia CousCous, Conad, Electrolux ed UniCredit e con il supporto del progetto “Don’t touch”, promosso dalla cooperativa sociale Badia Grande. La direzione artistica è invece di Massimo Bonelli, una delle realtà di riferimento della scena musicale attuale nazionale, già direttore artistico del Concertone del Primo Maggio di Roma. Il Campionato del mondo di cous cous, il Bia Cous cous world championship, è il momento centrale del Cous Cous Fest: una gara tra chef internazionali all’insegna dello scambio e dell’integrazione. Quest’anno sono 8 le squadre di chef in gara provenienti da: Argentina, Brasile, Costa d’Avorio, Francia, Italia, Marocco, Palestina e Tunisia. Le sfide del Campionato, promosso da Bia CousCous, azienda produttrice di cous cous da oltre 15 anni al fianco del festival, si svolgeranno da giovedì 22 a sabato 24 settembre in piazza Santuario.
“Siamo al fianco del Campionato del mondo perché il nostro cous cous è esportato in 50 Paesi – ha spiegato Luciano Pollini, Ceo di Bia CousCous – e da sempre abbiamo a cuore il tema dell’internazionalizzazione. Questo è un elemento che caratterizza tutta la nostra lavorazione: non solo la produzione di cous cous tradizionale, di grano duro, ma anche i cous cous realizzati con cereali diversi come il farro, o l’integrale arrivando fino ai gluten free e quindi mais, riso. Un prodotto, quindi, che entra nelle cucine di tutto il mondo, salubre, sostenibile e capace di intercettare le esigenze più diverse”.
La Francia gareggia con lo chef Massi Augustin che presenterà la ricetta di “Couscous chérie Coco” mentre Issouf Sanogo, della Costa d’Avorio, preparerà “ll cous cous non ha “un” colore”, a base di polpo e calamari. La Tunisia schiera Omar Labidi con “Passione senza frontiere”, un cous cous con uova di quaglia, tartufo e verdure affumicato a legna. L’Italia gareggerà con lo chef vincitore del Campionato italiano di cous cous. Per il Brasile in gara Christopher Zuza Cabicieri che presenterà un cous cous al “leche de tigre” con stufato di pesce e gamberi mentre il Marocco è rappresentato da Badr Benjelloun e dalla sua ricetta “Coustilla” in cui si fondono i grandi classici della cucina marocchina, il cous cous e la pastilla. La Palestina gareggia con Shady Hasbun e “Il cous cous che voleva essere un falafel”, una polpetta fritta di cous cous e ceci con salse mediorientali; la chef Lola Macaroff, infine, rappresenterà l’Argentina cucinando il “Cous cous patagonico”.
Ad assaggiare i piatti ci sono due giurie: una tecnica, formata da esperti di cucina (Enzo Vizzari, direttore e curatore delle guide de L’Espresso “I Ristoranti d’Italia” e “I Vini d’Italia”, Fiammetta Fadda, giornalista enogastronomica e volto di “Chef per un giorno” e “Cuochi e Fiamme” su La7 e Chiara Maci, una delle più conosciute blogger italiane di cucina) guidati da Paolo Marchi e una popolare. Infatti anche il pubblico partecipa alle sfide: basta acquistare i ticket (15 euro, 25 euro la finale), per degustare i piatti, abbinati ad etichette siciliane, e votare le ricette. A condurre tutti gli appuntamenti del festival ci saranno Tinto e Roberta Morise, al momento impegnati su Rai1 per la trasmissione “Camper”, Federico Quaranta, conduttore Rai e voce della trasmissione radiofonica Decanter, la giornalista del Tg2 Rai Marzia Roncacci, Andy Luotto e Valentina Caruso, giornalista di Sky Sport.
C.d.G.