di Emanuele Scarci
Sono 20 mila i visitatori attesi a Cibus Connecting Italy 2023, con circa mille brand del food made in Italy in esposizione.
I visitatori arriveranno da 90 diversi paesi esteri, con 1.300 top buyer. E’ quanto emerso dalla conferenza stampa di presentazione, a Roma, della manifestazione light, in scena dal 28 al 29 marzo a Fiere di Parma. Appena 40 giorni prima della milanese Tuttofood. Alle Fiere di Parma l’Innovation corner mette in vetrina 100 più interessanti innovazioni di prodotto, valutate e selezionate da una giuria di esperti. “Cibus è definitivamente il manifesto del made in Italy alimentare, della capacità della nostra manifattura e delle nostre filiere di essere sempre più in sintonia con i consumatori di tutto il mondo – ha detto Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma – Negli ultimi 10 anni l’export agroalimentare è cresciuto a doppia cifra, anche durante la pandemia e la guerra, in tutte le geografie e su tutti i canali. Per questo, similmente a come accaduto in altri settori leader del made in Italy, Cibus ha voluto e potuto diventare un evento internazionale di successo con cadenza annuale.” Dal suo canto, il presidente di Agenzia Ice Matteo Zoppas ha sottolineato che “il food & beverage made in Italy vola sui mercati internazionali e Agenzia Ice è al fianco delle imprese. Nei primi 11 mesi del 2022 l’export è aumentato del 16% rispetto al 2021 e ha superato i 54 miliardi di euro. In particolare, i prodotti alimentari segnano +20%, vini e bevande + 11%, su cui incide il tasso di inflazione a doppia cifra”.
Sorella light
Cibus Connecting Italy è un evento leggero nei costi e negli allestimenti e che dura solo 2 giorni e si tiene negli anni dispari. E’ la sorella minore della biennale Cibus che, negli anni pari, richiama 3 mila espositori. Resta da capire quale sarà il riassetto delle fiere italiane del food dopo il matrimonio imminente fra Fiere di Parma e Fiera Milano: quest’ultima acquisirà una quota azionaria di Fiere di Parma apportando il ramo d’azienda di Tuttofood. I vertici di Fiere Parma hanno spiegato che “alla base dell’operazione c’è un chiaro disegno industriale che specializza due manifestazioni. Cibus rivolta al made in Italy e Tuttofood in gara con le grandi fiere internazionali di Sial Paris e Anuga Colonia. Non molto diverso da quello che accade già oggi. Un quadro più chiaro si spera possa aversi il 7 marzo quando i soci di Fiere di Parma dovranno votare l’intesa con Milano.