(Tutti gli chef di Cibo Nostrum insieme sul palco)
di Francesca Landolina
Tanti, davvero tanti, grandi chef. Piatti capaci di stupire per qualità e presentazione estetica. Un solo ingrediente comune: l’amicizia. Potremmo fermarci qui e non aggiungere altro per raccontarvi Cibo Nostrum, la manifestazione voluta dall’Associazione Provinciale Cuochi Etnei guidata dall’entusiasmo vulcanico del suo presidente Seby Sorbello.
Parte dell’evento lo abbiamo già documentato sul nostro giornale (leggi l’articolo qui). E adesso diamo spazio a quella cena che li ha visti insieme, giunti da ogni parte della Sicilia e del Meridione d’Italia, per divertirsi e far divertire, estasiando il palato di tutti i presenti.
(Simone Strano e la sua brigata)
Ai fornelli, dando vita a piatti colorati, di tradizione e innovati da tecniche e personale creatività, hanno fatto festa Gennaro Esposito con un risotto con peperoni gialli e ragù di trippette di baccalà, Pietro D’Agostino che ha preso per la gola coinvolgendo con la sua passeggiata per la Sicilia; Tony Lo Coco che ha stupito il palato di tutti con un bon bon di seppia panato nero con ripieno di ricci, con salsa di mandarino tardivo di Ciaculli; Francesco Patti e Domenico Colonnetta ideatori di un delicatissimo crudo di pesce fior di latte con limone interdonato, perlage al tartufo nero ed insalatina di spinacino e ravanelli; Giuseppe Costa con un semplice polpo e patate rivisitato con tecniche innovative;
(Carmelo Trentacosti e Massimo Mantarro)
Carmelo Trentacosti con il suo concetto di pasta e patate, cozze e bottarga di muggine, ricordo dei piatti della nonna in chiave moderna, Simone Strano con ravioli bucati alla “Parmasauro”; Seby Sorbello che ha espresso sul piatto tutti i colori del calamaro; Andrea Macca che ha scelto un classico della cucina siciliana, il coniglio alla stimpirata; Alfio Visalli che ha guidato tra le strade del mare fino alle pendici dell’Etna con un’ombrina cocca d’oro, gambero rosso cuore ed insalatina di erbette di mare; Massimo Mantarro che ha proposto una tradizionale e sublime ghiotta di pesce stocco alla messinese con capperi di Salina e olive brunelle; e ancora Patrizia Di Benedetto, la sola chef donna che ha giocato a mixare Sicilia e Oriente con una ricciola affumicata in acqua di tenerumi ed emulsione di ricci. Per terminare poi con i dessert a cura della delegazione Conpait Sicilia. Ad esibirsi: Giovanni Cappello che ha regalato il sole di Sicilia: mousse alla mandorla, cremoso al pistacchio, gelatina d’amarena e darquase alla mandorla, con decoro al cioccolato su gelatina d’arancia; Peppe Leotta con le geometrie dei sapori, Francesco Perrone con il tronchetto Conca d’Oro; Giovanni Rapisarda con l’oro dell’Etna e Tony Ruggeri con il suo Percorso agli agrumi.
(Andrea Macca)
Tante prelibatezze, salate e dolci, espressione di grande stile ai fornelli e dei sapori di quel Cibo Nostrum, che alla base ha e ha avuto un solo ingrediente comune: l’amicizia. Non a caso al termine della serata, gli chef sono saliti su un palco tutti insieme a festeggiare, a raccogliere applausi, divertiti e affiatati, come solo i veri e grandi amici riescono a fare.
ALCUNI DEI PIATTI DEGUSTATI
(Bon Bon di Tony Lo Coco)
(La passeggiata per la Sicilia di Pietro D'Agostino)
(Pasta e patate di Carmelo Trentacosti)
(La ricciola di Patrizia Di Benedetto)
(Polpo e patate di Giuseppe Costa)