di Federico Latteri, Los Angeles
Uno scenario da Oscar per un evento da Oscar.
Ieri sera (quasi l’alba di oggi in Italia), la cena di gala organizzata dal consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani per l’evento Barolo & Barbaresco World Opening che si è tenuta negli iconici Paramount Studios a Hollywood condotta da Billy Harris. Una festa in stile americano, è vero. Ma con un fil rouge tutto italiano. Anzi piemontese. Perché protagoniste della serata sono state 4 cuciniere che il consorzio ha portato proprio negli Stati Uniti per cucinare “live” i celebri tajarin. Cristina Casetta, Paola Diotti, Stefania Macario e Martina Roggero sono finite sotto i riflettori mentre con maestria impastavano, poi tiravano la sfoglia e infine tagliavano i tajarin. Un evento che è stato molto apprezzato dai presenti. Non potevano mancare il risotto al Barolo oltre agli agnolotti del plin con sugo d’arrosto. Un vero trionfo della “piemontesità”. “Siamo ad Hollywood in un ambiente fantastico – dice il presidente del consorzio Matteo Ascheri – Stiamo presentando la nostra cultura vinicola e gastronomica e credo che sia un successo straordinario. Noi volevamo raccontare alla gente del posto quello che siamo. Certo, il vino è il nostro testimonial più importante, ma le 4 cuciniere hanno fatto una bellissima figura. Domani si prosegue con la degustazione a cui, mi dicono, prenderanno parte tante persone”.
Gli fa eco, il giornalista Alessandro Masnaghetti: “Queste manifestazioni sono estremamente importanti perché consentono di arrivare proprio nei posti in cui vini come Barolo e Barbaresco sono vini di punta. Interessante anche il lato, diciamo, di studio, con i seminari di approfondimento dedicati agli operatori di settore”. “Questo evento è una delle opportunità più importanti che abbiamo per mostrare cos’è l’Italia, ma soprattutto cosa sono i nostri vini piemontesi – dice Giulio Abrigo dell’azienda Abrigo Giovanni – Gli Stati Uniti sono un mercato di riferimento per la nostra denominazione e queste giornate meravigliose di tasting ci aiutano a far comprendere meglio le differenze che ci sono tra Barolo e Barbaresco”. “Le annate che stiamo presentando sono ottime – dice Gabriele Occhetti dell’azienda Giuseppe Cortese – E il consorzio se ne esce alla grandissima con un grandissimo evento che merita. Così come meritano i nostri vini”. “Un evento bellissimo – dice Sergio Germano dell’azienda Ettore Germano – che dimostra di come finalmente ci si cominci a muovere in squadra. E una zona vince se i produttori portano avanti insieme il nome della denominazione. Lo abbiamo visto in altre nazioni anche vicine. E’ chiaro che poi ognuno farà il suo gioco, ma è importante camminare tutti sotto lo stesso “cappello”. Se si crea più visibilità della denominazione, allora il futuro sarà di certo roseo. Speriamo solo che sia l’inizio di grandi cose”.
ALCUNE FOTO DELLA CENA
(Paola Diotti e Cristina Casetta)
(Stefania Macario e Martina Roggero)