Boom di visitatori, con oltre quindicimila presenze, per l’evento enogastronomico dell’anno che, per tre giorni ha fatto di Catania la capitale del gusto.
Chiude i battenti la terza edizione di Expo Food & Wine, il salone del buon cibo e del buon vino made in Sicily, manifestazione che cresce ogni anno per promuovere, valorizzare e tutelare il territorio e il prodotto siciliano. “Un grazie a tutti quelli che, con fatica ma anche con tanta passione, contribuiscono alla riuscita dell’evento – commenta Alessandra Ambra, ideatrice e organizzatrice di Expo Food & Wine. Grazie alla Confederazione pasticceri italiani, agli espositori tutti, ai fornitori, ai partner e naturalmente a tutta la gente che ha partecipato, ha degustato, ha sostenuto con,la propria presenza questa importante manifestazione. Grazie ad Anna Martano e un grazie particolare per il grande contributo all'Unione regionale cuochi siciliani, che ha coinvolto tutte le associazioni, portando il territorio siciliano all'interno della fiera, su proposta del presidente regionale Domenico Privitera, che ha chiesto ai presidenti delle sezioni provinciali di diffondere ai propri soci la cultura di arricchire ogni piatto di almeno un prodotto locale”.
Stand presi d’assalto, dunque, ma anche pubblico nutrito per i cooking show e le degustazioni, come quelle di vino Nord, Est, Sud-Est e Sud-Ovest: i tre volti del vino dell'Etna, organizzato da Cronache di Gusto. Grande mattatore della terza edizione del salone del buon cibo e del buon vino made in Sicily, Andy Luotto, uomo di spettacolo e cuoco, sul palco per presentare i numerosi cooking show realizzati da grandi Chef, come Alessandro Circiello, Federico Beretta, stella Michelin, Pietro Parisi e Seby Sorbello con l’intero staff, e preparare succulente prelibatezze, dedicate ai profumi siculi. “Questa manifestazione – ha detto – è una spremuta di Sicilia, ed è bellissimo essere qui”.
Spazio anche ai dibattiti e alle presentazioni di libri come quello della giornalista Carla Reschia “In viaggio con la cucina ebraica. Alla ricerca del cibo perduto”, edito da Algra, per la collana AG Gourmet. Un volume che, diviso in sei capitoli, che sono anche tappe di un viaggio ideale, da Venezia a Gerusalemme, racconta le origini storiche e religiose di alcuni tra i piatti tradizionali più antichi della tradizione ebraica. AncheDavide Paolini, giornalista del Sole 24 Ore che da anni entra nelle case degli italiani con “Gastronauta”, ha presentato il suo Il crepuscolo degli chef, testo in cui affronta il tema della cucina, oggi di straordinaria attualità. Paolini, da uomo di marketing e studioso dei consumi (è stato direttore marketing communication in Benetton) analizza come le trasmissioni televisive abbiano moltiplicato a dismisura il fenomeno del voyeurismo gastronomico, anche se, a questo clamore mediatico non corrisponde un innalzamento dei consumi, basti pensare che nell’ultimo anno in Italia hanno chiuso i battenti 10.000 ristoranti. Insieme a Paolini è stato presente lo chef mattatore Carmelo Chiaramonte, detto il “Cuciniere errante”, girovago e attore per passione, ma estremamente legato alla sua Isola e ai suoi sapori. Il grande Pietro Parisi, chef conosciuto a livello internazionale e noto per valorizzare il territorio, oltre a essere relatore nella conferenza dedicata alla lotta delle agrumarie ha presentato il suo ultimo libro: “La cucina che mi ha fatto dimagrire”, scritto a quattro mani con Flavio Pagano. Parisi, nel suo testo, racconta la sua lotta all’obesità e come sia riuscito a perdere 130 chili, della trasformazione del suo rapporto col cibo e con la vita da conflitto a una storia d’amore che lo ha portato a lavorare con Gualtiero Marchesi e Alain Ducasse sino a rinunciare alle Stelle Michelin. Parisi, detto il “cuoco contadino” ha cucinato per Papa Francesco, il Presidente Mattarella e Michelle Obama. Adesso sta realizzando anche un altro grande sogno: aiutare la sua terra, valorizzandone i prodotti e le tradizioni, per tenere la camorra – che ha preso di mira anche lui quando ha aperto il suo primo ristorante e con la quale ha avuto il coraggio di lottare – lontana dai giovani.
Molte le conferenze e i seminari, che hanno approfondito interessanti aspetti inerenti il settore primario, analizzato da molti punti di vista, dalle prospettive, nell’incontro “Il futuro è nell’agricoltura: etica e salute”, organizzato da Sief Italia e dal Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP, all’innovazione, con “La strada del ficodindia dei sapori e saperi di Sicilia, strumento inedito in Italia”, Organizzato da Progetto Sinergia, alla violazione delle regole, con “Contraffazione e agromafie: liberare il mercato agroalimentare” in cui era presente lo chef Pietro Parisi. “Le mafie oggi hanno aggredito il settore food – ha affermato. L’Italia è lo status symbol del buon cibo e questo fa gola: tutti vorrebbero metterci le mani. Bisogna dire no alla contraffazione, anche perché dietro al buono si nasconde la sapienza di artigiani e agricoltori. Soprattutto ci vuole cultura: per questo, momenti come Expo sono fondamentali per diffondere la cultura della qualità, per permettere alle persone di poter distinguere il vero dal contraffatto”.
Nell’ultima giornata, trentadue i piatti realizzati dalla squadra dell’unione regionale cuochi sicilani, la visita di quasi cinquecento studenti, provenienti dalle scuole alberghiere della Sicilia orientale, e l’incontro tra i produttori e i numerosi buyer provenienti da Germania, Belgio, Bulgaria, Regno Unito, Lituania, Portogallo, Irlanda e Cina. Tra i visitatori, anche il sindaco di Gravina, Domenico Rapisarda. “Sono soddisfatto di aver trovato tante eccellenze e tanta bontà nei prodotti che ho avuto modo di assaggiare – ha detto. Questa è senz’altro una finestra utile per il nostro territorio, un ottimo modo per promuovere le nostre eccellenze, dando l’opportunità ai produttori di mettersi in mostra”.
Una filosofia, quella di esaltare, proteggere, valorizzare ed esportare la Sicilia attraverso le sue eccellenze, alla base di Expo Food & Wine che, dopo il terzo anno, si propone di fare un ulteriore salto di qualità. Lo staff è già al lavoro per la prossima edizione per la quale è stata avviata una campagna di ricerca antropologica che mira al recupero e salvaguardia del patrimonio materiale e immateriale alla base di secoli di tradizione culinaria.
“Tutelare, proteggere e promuovere – evidenzia Alessandra Ambra – sono e restano i binari sui quali viaggerà il treno di Expo Food & Wine”.
Ecco alcune foto dell'evento e della degustazione di Cronache di Gusto