di Federico Latteri, Los Angeles
Giornata conclusiva per l’evento Barolo & Barbaresco World Opening organizzato dal consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani a Los Angeles.
Dopo la cena iconica all’interno dei Paramount Studios (leggi qui) e l’aver svelato i rating delle due annate (Barolo 2018 e Barbaresco 2019, leggi qui), si è rientrati all’Intercontinental Hotel di Los Angeles dove erano stati organizzati i seminari di approfondimento proprio su Barolo e Barbaresco con un focus specifico sulle Mga, le menzioni geografiche aggiuntive, che sono 170 nel Barolo e 66 nel Barbaresco, all’interno della Silver lake Conference Room . A condurre i presenti in questo viaggio “virtuale” nelle Langhe, ci ha pensato Alessandro Masnaghetti, cartografo del vino di fama internazionale e uno dei massimi esperti del territorio delle Langhe.
“Da anni ormai facciamo questi seminari specifici di approfondimento – spiega Masnaghetti – soprattutto all’estero. E oggi i risultati sono notevoli. Perché ci siamo resi conto che cresce ovunque l’interesse e la conoscenza dei vini delle Langhe”. Nel corso dei seminari, Masnaghetti ha descritto i territori: paesaggio, suolo, clima, particolarità dei terroir delle Langhe, per poi dedicarsi alle spiegazioni delle Mga di Barolo e Barbaresco, con storia, significato e caratteristiche. Impressionanti i numeri del Barolo: stiamo parlando di 2.200 ettari per una produzione annua di circa 14 milioni di bottiglie in media; mentre sono 730 gli ettari per il Barbaresco che in media sviluppano una produzione di 4,7 milioni di bottiglie.
A seguire il seminario di approfondimento sugli altri due “ospiti” dell’evento, ossia la Fontina Dop e il riso di Baraggia Dop, condotto da Elisabetta Converso. Poi, altra parte interessante, con il walk-around tasting che si è tenuto al Wilshire Grand Ballroom Intercontinental hotel. Hanno preso parte circa 140 aziende. Due le fasce orarie in cui i produttori hanno fatto assaggiare i loro vini di punta: la prima dedicata agli operatori del settore, tra giornalisti e buyer, mentre la seconda è stata dedicata ai winelover. Una degustazione dai grandi numeri. Quasi 500 gli operatori del settore accreditati. E la dimostrazione di come ci sia sempre più interesse verso questi vini piemontesi all’interno del mercato americano. Soddisfatti i produttori presenti all’evento. “Un bellissimo evento – dice Nadia Curto, azienda Curto – che ha dato la sensazione di potenza del territorio. E’ stato bello anche per noi, che ci siamo ritrovati tutti qui e magari nelle Langhe non ci si vede mai, in una città cosmolita, così grande e di impatto. Un momento che ci ha emozionati molto. E credo che questa nostra emozione sia stata trasmessa anche alle persone che sono state qui”.
“L’interesse per i nostri vini è stato molto alto – dice Riccardo Sobrino di Cascina delle rose – Abbiamo incontrato tantissimi operatori che già conoscevano le nostre zone. Ma mi fa piacere sottolineare di come sia molto bella l’idea di territorio che stiamo creando con questa degustazione, ci siamo mostrati molto compatti. E di questo ne sono veramente orgoglioso. Los Angeles è un mercato che conosco molto poco e sono contento di aver parlato con clienti e con operatori per comprendere meglio come si è evoluto questo mercato e come evolverà. Mentre New York è un mercato completamente diverso, così come è stato diverso l’evento della Grande Mela”. “Un evento bello e ben organizzato – gli fa eco Pietro Ratti, dell’azienda Renato Ratti – Una piazza difficile, perché qui a Los Angeles non è facile portare tanta gente in un evento dedicato al mondo del vino. Il successo si vede dal numero delle presenze e soprattutto dalla presenza di gente qualificata. Noi non siamo qui perché dovevamo trovare importatori, siamo ben distribuiti. Ma volevamo esserci perché era importante stare qui. Abbiamo dimostrato che l’unione fa la forza ed è fondamentale trasmettere all’esterno questo messaggio di denominazione compatta. Un bel risultato per tutti, non solo per Barolo e Barbaresco, ma anche per le Langhe, per l’intero Piemonte e per tutta Italia in generale. I nostri vini in questo momento piacciono e attirano. E’ un mercato in grande ripresa e non dobbiamo farci trovare impreparati”.
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