Vino di paesaggio. Un azzardo? Non per il Soave che, prima doc italiana ad aver ottenuto il riconoscimento di paesaggio storico rurale d'Italia dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, si appresta ad ospitare “Soave Preview 2015”, l'anteprima del Soave, dedicata a quella che si preannuncia come una delle annate più intriganti e sorprendenti degli ultimi tempi.
“Soave preview” dal 19 al 22 maggio, vuole essere un assaggio in anteprima dell'annata 2015 e nasce nell'ambito di Volcanic Wines, il forum internazionale dei vini da suolo vulcanico.
Origine, stile, valore saranno le tre direttrici che guideranno il degustatore alla scoperta della nuova annata del Soave “all'ombra del Vulcano”, mentre saranno due i temi guida dell'edizione in calendario a maggio: paesaggio e biodiversità.
Saranno le “Colline Vitate del Soave” ad accogliere la delegazione di oltre 150 giornalisti e buyer esteri attesi per la due giorni, in un tour alla scoperta dei suoli e di quel paesaggio che vede nascere da secoli l'uva garganega, madre del Soave. Non solo visita ai vigneti ma anche degustazione in luoghi suggestivi quali il chiostro del Palazzo Vescovile di Monteforte d'Alpone.
Biodiversità sarà l'altro tema importante che caratterizzerà l'edizione 2016 dell'anteprima, grazie agli incoraggianti risultati riscontrati nell'area di produzione del Soave in base al protocollo “Biodiversity Friend” messo appunto nel 2010 dalla World Biodiversity Association.
Vecchie vigne, etichetta verde, confusione sessuale, biologico, viticoltura eroica, vulcano, saranno poi le parole che fungeranno da corollario ad una anteprima che punta a distinguersi per la sua modernità nella scelta dei temi e per l'impegno nel guardare a tematiche importanti, che hanno un'eco oltre i confini nazionali.
L'annata 2015 nel bicchiere
Nel calice l'annata 2015 si presenta in maniera più “classica”, rispetto alle annate 2014 e 2013, contraddistinte la prima da sentori di agrume verde e da una spiccata acidità, la seconda da una salinità e da un corpo più vigoroso. Sostanzialmente si riscontra un grande equilibrio tra le componenti acide, zuccherine e sapide, senza che nessuna prevalga sulle altre. In termini di corredo aromatico, spiccano i sentori floreali di sambuco e quelli fruttati di pesca e albicocca. Anche a livello di corpo e alcolicità i vini mantengono uno slancio e una snellezza che riavvicinano la tipologia a degli standard più tradizionali, e quindi improntati a una maggiore bevibilità.
C.d.G.