Da Milano, Michele Pizzillo
A Milano, la suggestiva piazza d’armi del celebre Castello Sforzesco trasformata in una sorta di “piazza di paese” per offrire, nell’ultimo fine settimana di marzo, una nuova interpretazione del made in Italy enogastronomico, ma anche artigianato e antiche tradizioni che caratterizzano le attività dei più bei borghi italiani.
Quelli che vedono sventolare la bandiera arancione sul proprio municipio assegnata dal Touring Club Italiano. Sono in totale 209, con le ultime cinque new entry, tre pugliesi (Corigliano d’Otranto, Specchia e Troia) e due calabresi (Bova e Surace) e l’esclusione della sola Sutera a causa di un ascensore panoramico mal funzionante che dimezza le bandiere arancione della Sicilia.
L’assegnazione dell’ambito riconoscimento per il triennio 2015-2017 si è svolto a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, dove hanno partecipato gli amministratori dei 209 borghi che hanno superato i 250 rigidissimi criteri di valutazione predisposti dal Touring Club per vedersi inserire nel riservatissimo elenco di una Italia minore, ma non marginale che lavora in rete puntando sulla qualità nelle politiche turistiche e di sviluppo del territorio, sull’innovazione e sul rapporto diretto tra pubblico-privato-terzo settore e che con la bandiera arancione ha numerose cadute positive sul proprio territorio tra incremento dei flussi turistici, il dinamismo delle iniziative imprenditoriali, la tutela del territorio e la valorizzazione delle produzioni enogastronomiche.
Un esempio di cosa propongono i borghi bandiera arancione è in mostra nel milanese Castello Sforzesco, con la creazione della piazza dove si affacciano gli stand di cento borghi che propongono le loro produzioni enogastronomiche a pochi giorni dall’apertura di Expo 2015. Un “assaggio”, insomma, dell’esposizione universale dedicata al cibo, ma secondo i dirigenti del Touring Club e l’Associazione delle città bandiere arancione, con una nuova interpretazione del “made in Italy” fatta di realtà minori ma che rappresentano alcuni fra i distretti manifatturieri, produttivi e turistici più significativi.
Punto nevralgico dell’evento è, appunto, “la piazza” circoscritta nella grande piazza d’armi del Castello milanese, dove momenti di incontro e video dimostrativo si intervallano a workshop di approfondimento e dimostrazioni a tema gastronomico con approfondimenti specifici sulle tematiche legate ad Expo. Insomma, l’eccellenza dell’Italia minore, ma solo perché i borghi non superano i 15.000 abitanti, non perché non sono collocati nel ciclo di produzione di quegli alimenti che hanno creato la buona immagine dell’Italia nel mondo. Tant’è vero che sono bandiera arancione Barolo e Cherasco delle lumache, La Morra e Neive, Sassello degli amaretti e Chiavenna dei pizzoccheri, Asolo e Soave, Brisighella e Castelvetro di Modena, Montalcino e Montepulciano, Pitigliano e San Gimignano, Norcia e Locorotondo.