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L'azienda

“Vendemmia 2012 super, puntiamo molto sul Grillo”

08 Aprile 2013
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Nato nel 1904, il gruppo Mezzacorona è una delle prime associazioni fra i produttori nate in Italia.

Comprende 2.600 ettari di vigneto in Trentino Alto Adige, che produce 400.000 quintali di uva di qualità, da cui si ricavano circa 320.000 ettolitri di vino. Tra i vigneti a bacca bianca (75%) spiccano Pinot Grigio e Chardonnay. Tra quelli a bacca rossa, invece, il principale è il Teroldego.

La produzione del 2012 è stata ottima. Così la definisce Fabio Rizzoli, amministratore delegato Feudo Arancio del gruppo Mezzacorona: «La vendemmia 2012, così come quelle precedenti, ci ha regalato e ci regalerà vini bianchi e rossi meravigliosi che sicuramente faranno breccia nel cuore dei consumatori. Il nostro fatturato è cresciuto. Come Gruppo Mezzacorona l'aumento si attesta intorno al 5% – dice Rizzoli –e vista la situazione generale, siamo soddisfatti di tale perfomance. In alcuni mercati siamo cresciuti in maniera considerevole: dagli Stati Uniti, alla Germania, al Giappone, alla Svizzera. In altri, tra cui l’Italia, la situazione è stabile. In questo primo trimestre le cose stanno andando bene, grazie sopratutto all'export. E per il proseguo dell'anno siamo ottimisti. Per fortuna abbiamo un'altra arma per aggredire i mercati: la DOC Sicilia. Al momento, però, è solo sulla carta. Dobbiamo lavorare tutti insieme, e sottolineo – aggiunge Rizzoli – tutti insieme, per far affermare definitivamente il brand Sicilia in ogni parte del pianeta. I produttori e le istituzioni siciliane non possono perdere questa grande occasione. Serve unità, serve collaborazione fra le varie parti in causa. Solo così vinceremo la nostra sfida.

Anche perché la qualità dei vini siciliani è ormai una certezza, c'è soltanto da tutelarli e promuoverli al meglio. I must che rappresentano la base del nostro fatturato sono senza dubbio il Nero d'Avola e il Grillo. Peraltro, il nostro intento è sempre stato, e sempre lo sarà, quello di portare nel mondo i vitigni principi della Sicilia. Solo grazie alle uve autoctone, un territorio può essere realmente conosciuto a pieno. La Sicilia, in questo senso, è una terra ancora tutta da scoprire dato che può vantare un patrimonio di vitigni ineguagliabile. Non dimentichiamoci – conclude Rizzoli – che la sua terra e il suo clima riescono ad accogliere e far crescere bene anche la gran parte delle classiche varietà internazionali, che per i consumatori stranieri diventano più intriganti solo perché coltivati e vinificati in luogo magico, ricco di storia e tradizione, come la Sicilia».

A.R.