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L'azienda

Non solo storia, alla Valle dei Templi di Agrigento si produce la pasta “Diodoros”

06 Febbraio 2024
I campi nella valle dei Templi di Agrigento I campi nella valle dei Templi di Agrigento

Mito e leggenda si mescolano con scienza e tecnologia e si rinsaldano nel rispetto per la terra e i suoi frutti. Nasce così Diodoros (ne avevamo parlato qui), la prima pasta fatta con grani autoctoni coltivati nella Valle dei Templi di Agrigento. A realizzarla è l’azienda “Natura e benessere” dei cugini Maurizio Tedesco e Pippo Alletto, farmacista il primo, medico il secondo, accomunati, oltre che dalla consanguineità, anche da un grande amore per la terra. 

“Per intuizione dei miei nonni – racconta Maurizio Tedesco – abbiamo avuto il privilegio di avere in custodia una parte importante all’interno della Valle, quella che, ai piedi dell’acropoli, accoglie il tempio di Asclepio, nato come luogo sacro di culto dove chiedere la guarigione: unico sito al mondo in cui si continua a coltivare la vita che guarisce. Io ho avuto la fortuna di vivere estati memorabili in questo terreno all’interno della Valle, tra le attività di mio nonno Alfonso che qui coltivava grano, mandorle, olivi e i racconti dei miti di mia zia Franca. I miei genitori hanno portato avanti questa tradizione di famiglia e quando è toccato a me occuparmi di questi terreni, ho voluto ripartire dall’idea di curare il territorio riavviando l’attività cerealicola, mettendo insieme un bagaglio familiare, emotivo e soprattutto culturale, per realizzare un sogno capace di onorare 2.500 anni di storia”. 

Con il cugino medico Pippo Alletto, Tedesco decide di coltivare grani siciliani nei sei ettari di terreno che ha a disposizione e lo fa lasciando che la natura  mescoli a suo modo le quattro varietà prescelte: Perciasacchi, Bidì, Russello e Timilia. 

Campi di grano Campi di grano

“Questi grani si sono evoluti con l’uomo che negli anni è stato in grado di sviluppare un complesso enzimatico che gli permette di digerirne il glutine – spiega Tedesco –. Le spighe assumono nutrienti dal terreno, vengono ossigenate dall’aria, noi ne rispettiamo tempi di semina e raccolta e poi portiamo tutto a molire al pastificio Minadro di Modica, nel ragusano, dove si macina a pietra permettendoci di avere una farina semi integrale con una granulometria di una certa consistenza. Tutto ciò fa sì che nella nostra pasta sia possibile ricercare l’elemento aria nella raffinatezza del grano Perciasacchi, l’elemento acqua nella dolcezza nel grano Bidì, l’elemento fuoco nel colore rosso del grano Russello e l’elemento terra nel grano Timilia: nel mescolarsi e nel fondersi di questi quattro elementi c’è la magia della vita, secondo il dio Asclepio ed il filosofo Empedocle. La conoscenza multidisciplinare attuale del cibo, nella accezione ippocratica ed energetica orientale, ci ha permesso di recuperare, attraverso la salute del terreno, la salute delle cultivar perchè tornassero ad essere salute per l’uomo”.

 

Campi di grano 2 Campi di grano 2

La pasta, che quest’anno per la prima volta viene venduta per uso commerciale, occupa un posto di prestigio in Diodoros, il paniere dei prodotti del progetto dell’Ente Parco che mira al recupero e alla valorizzazione della biodiversità presente all’interno della Valle dei Templi, affidando terreni liberi da scavi ma ricadenti nell’area del parco, ad aziende dall’alto profilo produttivo affinché ne custodiscano e conservino il patrimonio arboreo esistente. “L’onore di potere far parte di questo prestigioso progetto – dice il farmacista – ci impone grande responsabilità e stimolo per impegnarsi a dare il meglio per potere essere all’altezza di rappresentare la Valle dei Templi nel mondo con un suo prodotto”.

Sono quattro le varietà di paste dalla forte identità proposte: spaghettoni, busiate, tagliatelle e paccheri che “al momento è possibile acquistare a Casa Barbadoro, lo shop all’interno della Valle dei Templi o su richiesta diretta – dice Maurizio Tedesco – ma speriamo di poter essere presenti presto in altri punti vendita”. Storia, mito, salute e gusto dal campo alla tavola.

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