Delle 32 etichette prodotte, la selezione Aristos è una delle due punte di diamante della Cantina Valle Isarco, la più giovane cooperativa vinicola dell’Alto Adige, fondata nel 1961 da 24 viticoltori: adesso sono 135 che coltivano 150 ettari di vigneti distribuiti in 11 Comuni. E Valle Isarco – Kellerei Eisacktal, per dirla alla tedesca – è stata anche la cantina che nel 2020 ha “costretto” Riccardo Cotarella a scoprire l’Alto Adige dove – ha detto il famoso enologo nel corso della degustazione online organizzata da Vinoalacarte per celebrare e suoi primi 5 anni di presenza in queste terre – “non avevo mai lavorato e quando ho iniziato mi sembrava di essere arrivato sulla luna sia per l’altitudine di gran parte dei vigneti, sia per l’incredibile attenzione per tutti i vitigni da parte del personale della cantina e dei singoli soci, nonché alla perfetta sincronia con due giovani come il direttore generale Armin Gratl e l’enologo Stefan Donà. Senza dimenticare un vero principe, il vitigno Kernes” che ha fornito le uve del primo vino degustato per questo incontro celebrativo introdotto dalla giornalista e scrittrice Francesca Negri. Gli altri due vini scelti per la degustazione sono il Sylvaner e il Pinot Noir, tutti della selezione Aristos, parola greca che significa “il migliore” e, quindi, “the best”. Prima, però, Cotarella, ha studiato la linea classica, poi si è cimentato con le nuove etichette della linea “Aristos” (per un totale di 10 etichette e una produzione che supera le 100mila bottiglie). Si tratta, infatti, di vini di alto lignaggio, espressione autentica del territorio altoatesino, in particolare della Valle Isarco, la zona vitivinicola più settentrionale d’Italia, bagnata dal fiume Isarco, che dal Brennero scende incuneandosi tra le montagne, prima di unirsi alla Rienza e confluire poi, nelle acque dell’Adige. Vini ottenuti da uve di una sola vigna, molto apprezzati dagli operatori del settore, dai consumatori e dalle guide dei vini.
Il vino del cuore – dall’enfasi della descrizione di Cotarella – è sembrato essere il Kerner per il suo grande equilibrio che vira verso gentilezza e signorilità che non sempre si trovano nei vini. Guardando i dati economici della Cantina, che produce 950mila bottiglie da 14 vitigni (10 di uve bianche e 4 rosse), per un totale di 32 etichette, a primeggiare è proprio il Kernes, affiancato da Sylvaner, Grüner Veltliner, Gewürztraminer e Müller Thurgau, mentre nel 5% di produzione di rossi spicca il Pinot Nero Riserva Aristos. Il fatturato è di 7,8 milioni di euro, conquistato nel canale Ho.re.ca per l’85% in Italia (di cui la metà in Alto Adige) e per il 15% all’estero. La Cantina Valle Isarco – Kellerei Eisacktal – ha detto Armin Gratl – opera in “un’area bellissima, con una varietà di microclimi e di vitigni molto interessante, distribuita su pendii aspri e versanti scoscesi, difficili da coltivare. Terreni leggeri e poveri, pietrischi di origini glaciale e sedimenti fluviali, con basse rese ma di grande qualità”. Tant’è che la Cantina Valle Isarco è rinomata per la produzione di eccellenti vini bianchi.