Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'azienda

Un viaggio (virtuale) alla Tenuta Villiera in Sudafrica: “I nostri progetti per il vino e la salvaguardia dei territori”

28 Giugno 2024
La Famille Helfrich La Famille Helfrich

Interessante e formativo digital tasting dedicato ad una delle proprietà della Famille Helfrich nel mondo: la tenuta Villiera con sede a Stellenbosch in Sudafrica. Due le etichette degustate Brut Naturel 2019, 100% Chardonnay, e Chenin Blanc 2023. Al di là delle etichette degustate è stato illuminante scoprire territori viticoli poco conosciuti, storie di persone lontane dalle nostre realtà. Sono 180 gli ettari vitati da Villiera Wines, una tra le più grandi aziende della zona di Stellenbosch e dell’intero Paese. La storia della famiglia Grier, ex proprietaria dell’azienda, e fondatrice della cantina, inizia negli anni’20 del secolo scorso quando il nonno Grier si trasferì dal Regno Unito. Ma è la terza generazione con Jeff, Simon e Cathy che ha poi avviato l’azienda vinicola Villiera nel 1983, per produrre il primo Cap Classique nel 1984, affermandosi come pioniere di questa categoria di prodotti. L’Azienda è stata poi acquisita nei primi mesi del 2023 dalla Famille Helfrich, L’Azienda alleva anche varietà come Chardonnay, Sauvignon Blanc, Chenin Blanc, Merlot e Cabernet. È bene ricordare come Famille Helfrich, a capo del gruppo Les Grands Chais de France, sfiora gli 8 milioni di euro nel mercato italiano sotto la regia della country manager emiliana Romina Romano. Il gruppo fondato e guidato da Joseph Helfrich continua infatti la sua ascesa in Horeca e Gdo. Nel 2023 il giro d’affari in Italia ha superato i 7,8 milioni di euro, contro i 5,6 milioni di euro del 2021 segnando un +17,82% rispetto al 2022. Crescono anche i volumi: oltre 1,3 milioni di bottiglie vendute nel 2023 con un + 7,83% rispetto all’anno precedente. Possiede 71 tenute nelle aree più vocate della Francia a cui si aggiungono le recenti acquisizioni in Cile e Sudafrica. Oggi è presente in ben 178 Paesi. Questa realtà però non è solo numeri. La proprietà è molto impegnata anche sulle persone, e molti sono i progetti che mette in campo per la tutela dell’ambiente, della fauna e della flora locale, ed anche per lo sviluppo di una viticoltura sempre più sostenibile e per un’ampia serie di progetti di responsabilità sociale d’impresa come la costruzione di una clinica medica all’interno della tenuta e altre iniziative. L’installazione dei pannelli solari sui tetti delle cantine avviene già dal 2010 fino ad arrivare ad oggi con un totale di 2.424 metri quadri di pannelli solari in grado di generare 340 Kw di potenza. Ciò ha avuto un impatto positivo sull’impronta di carbonio, elemento fondamentale per affrontare la crisi climatica globale.

Per garantire il risparmio idrico, i vigneti vengono irrigati tramite un sistema di irrigazione a goccia da una cisterna di raccolta dell’acqua piovana. Tutta l’acqua dei tetti viene deviata attraverso filtri rudimentali nelle dighe di irrigazione dove vengono immagazzinate anche le acque di drenaggio e di scarico della proprietà. Oltre ad una forte attenzione alla tutela dell’acqua e all’adozione di altre pratiche green, si è creato anche un vivace ecosistema all’interno della tenuta, che comprende enormi stormi di faraone e fagiani, oltre a volpi del Capo, manguste grigie, istrici e la gru blu, in via di estinzione. Nel 2009 è stato istituito un “Wildlife Sanctuary”, una sorta di area di tutela della fauna selvatica di 22 ettari. Comprende 12 dighe e aree paludose che attirano un’enorme varietà di avifauna. Sono stati introdotti numerosi mammiferi, dallo Springbuck ( antilope) alla giraffa. Sul fronte della sostenibilità sociale d’impresa, principio che guida tutta l’attività di Villiera Wines, si sviluppa su diversi fronti, dal sostegno al Pebbles Project, alla Owethu Clinic, all’Early Childhood Development Center fino all’After-School Club. Questi, insieme ad altri programmi, hanno permesso all’azienda di ottenere l’accreditamento Wieta e Bbbee (Broad Based Black Economic Empowerment). Villiera Wines ospita il Pebbles Project che arricchisce la vita di migliaia di bambini nelle Winelands del Capo Occidentale concentrandosi su 5 aree chiave: Istruzione, Salute, Nutrizione, Comunità e Protezione. Il progetto Pebbles consente ai bambini delle comunità agricole di accedere a programmi educativi di qualità e a servizi sanitari, nutrizionali e di assistenza sociale. Dal 2004, il progetto Pebbles ha avuto un impatto positivo sulla vita di migliaia di bambini, collaborando con le aziende locali per creare e gestire club di sviluppo della prima infanzia e doposcuola per i bambini che vivono nella tenuta o per i figli di coloro che sono impiegati al suo interno. Da quando Simon Grier ha incontrato Sophia Warner, fondatrice del Pebbles Project nel 2003, Villiera ospita il Pebbles Project con due uffici. Villiera Wines dispone anche di una cucina per fornire un pasto caldo e sano ogni giorno ai bambini. Il Centro per lo sviluppo della prima infanzia e il doposcuola di Villiera sono gestiti sotto la supervisione del Progetto Pebbles. L’educazione nella fase della prima infanzia viene fornita a più di 30 bambini in età prescolare dei lavoratori agricoli di Villiera e il club doposcuola, completamente attrezzato, fornisce un ambiente sicuro in cui i bambini più grandi possono completare i compiti scolastici sotto la supervisione di personale esperto, mentre i genitori sono ancora al lavoro. A completare questi progetti di responsabilità sociale sono la clinica Owethu, che ha migliorato il benessere della comunità, e altre iniziative come la creazione di abitazioni donate ai dipendenti della tenuta.

LA DEGUSTAZIONE

Le due etichette degustate

Brut Naturel 2019
100% Chardonnay. Villiera Brut Naturel è stato prodotto per la prima volta nel 1998. Al naso complesso con note fruttate di di agrumi, albicocche, note di lievitazione accompagnate da sensazioni gessose, al palato sorso pieno, fresco sapido, con note tostate, e richiamo fruttati olfattivi, chiude con bella persistenza.

Chenin Blanc 2023
100% Chenin Blanc. La materia prima proviene per il 40% da vecchie vigne ad alberello. Il 50% del vino viene fermentato in botti di rovere e rimosso subito dopo la fermentazione. Riposa sui lieviti per 2 mesi prima dell’imbottigliamento. Colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, al naso fruttato con note di ananas, guava e agrumi insieme a fiori bianchi, lontane sensazioni speziate, al palato fresco con buon equilibrio, grande richiamo di beva, coerente con le sensazioni olfattive, con lunga persistenza.