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L'azienda

Un premio per la birra all’arancia rossa: “In Sicilia non siamo bravi solo a fare vino”

25 Aprile 2016
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(Dino Fiorenza)

di Davide Visiello

Sull’etichetta risalta il profilo di un paladino dal baffo fulvo evidentemente tratto dall’Opera dei Pupi siciliana e il logo dell’azienda è un vulcano stilizzato che fuma bollicine.

“Ambrata dai riflessi del tramonto dell’Etna con aggiunta di Arancia rossa di Sicilia Igp”, la birra Timilì Red Ale del birrificio Timilia di Catania si è aggiudicata a Verona il Premio Golosario 2016 per l’Innovazione.
Istituito in collaborazione con i critici enogastronomici Paolo Massobrio e Marco Gatti, il Premio Golosario è un riconoscimento per le eccellenze emergenti dell'agroalimentare scelte da una commissione tra i prodotti delle aziende espositrici presenti alla Rassegna Internazionale dell’Agroalimentare di Qualità “Sol &Agrifood” in seno al Vinitaly 2016.
“Questo premio ci gratifica molto perché è il giusto riconoscimento per l’amore e il sacrificio che mettiamo in questo lavoro – dice Dino Fiorenza, titolare dell’azienda con suo fratello Tony – E poi perché dimostra che in Sicilia non siamo bravi solo a fare vino di qualità, ma possiamo dire la nostra anche nella produzione della birra artigianale”.


(Massimo Venuto)

Il Birrificio Timilia nasce nel 2013 dalla passione della famiglia Fiorenza per la birra fatta in casa. “Per caratterizzare il nostro prodotto abbiamo scelto ingredienti figli della nostra cultura e del nostro territorio”.
Ci sono idee molto chiare sulla filosofia aziendale: “Il nostro obiettivo è produrre birre artigianali sempre in equilibrio tra tradizione e innovazione, impiegando nelle nostre ricette eccellenze autoctone come l’arancia rossa siciliana o il miele delle api nere di Sicilia”.
Il birrificio utilizza solo grano Timilia (in siciliano “Tumminia”), prodotto presso l’azienda agricola di proprietà a Gagliano Castelferrato in provincia di Enna. “Dopo lunghe ricerche condotte con caparbietà e tanta passione, siamo riusciti a “birrificare” con un grano con più di 2.500 anni di storia a cui, inoltre, abbiamo voluto tributare un omaggio attribuendo il suo nome al nostro birrificio”.


(Tony Fiorenza)

Con una capacità di produzione annuale di circa 3.500 ettolitri, Timilia vanta oggi il birrificio artigianale più grande del sud Italia: un’area coperta di circa 500 metri quadri, occupata dalla produzione e dalla cantina di fermentazione, e una sala cottura in acciaio inox della capacità di oltre tredici ettolitri.
“Un’ulteriore testimonianza che il nostro birrificio, in cui si opera con tecnologie tutte italiane, sia la fusione perfetta di innovazione e tradizione è il fatto che mentre i nostri impianti sono gestiti automaticamente da avanzati software e la fermentazione del mosto di birra avviene in tank inox refrigerati a controllo automatico, manualmente vengono eseguiti l’aggiunzione dei lieviti, secondo le antiche tecniche di spargimento, e il riempimento dei fusti per non alterare il prodotto particolarmente delicato”.


(Dino Fiorenza)

La Timilì Red Ale è una birra tutt’altro che scontata: intrigano il velato ambrato dai riflessi rossi e la cremosa schiuma bianca con sfumature nocciola, persistente e dall’elegante tramatura. L’impatto olfattivo non è immediato, ma si distingue per finezza e complessità: pepe bianco e toni iodati, poi agrume, mollica di pane ed erba fresca, sensazioni di miele d’arancio e marzapane. Al sorso è viva, mai ammiccante e con un’importante verve acida e minerale. Di giusto corpo e in perfetto equilibrio sensoriale: si bilanciano calore e freschezza, sapidità e dolcezze mediterranee. Lunga e di piacere la scia di arancia amara, albicocca disidrata e spezie dolci.

Il ligure Massimo Venuto, mastro birraio di Timilia che ha preso molto a cuore il progetto dei fratelli Fiorenza, profonde oggi il suo impegno, oltre che sulla birra premiata, su altre quattro etichette: una stout con avena e carrube siciliane, una strong ale con aggiunta di miele di zagara di limone prodotto dalle Api Nere di Sicilia, una saison e una blond ale. E si sta lavorando per una blanche di grano tumminia e altri grani antichi siciliani.