Filippo e Giuseppe Melandri
di Luca Gardini
Alla bontà ed alla qualità di un vino contribuiscono tanti fattori. Prima di tutto, ovviamente, il lavoro in vigna. La base, insomma.
Ma per mantenere e valorizzare questo lavoro concorrono tanti altri aspetti. I macchinari che vengono utilizzati rientrano in questo circuito. Per questo voglio soffermarmi sulle presse per l’uva. La pigiatura costituisce una fase importante e cruciale per un buon risultato del prodotto vinicolo finale. Diemme è un’azienda romagnola che ha fatto la storia dell’enologia. Da oltre ottant’anni, sotto la guida della famiglia Melandri, mantiene la sua posizione di leader, risultato di un continuo lavoro di innovazione tecnologica e di attenzione alle esigenze dei clienti.
Il suo punto di forza a mio avviso? Esaltare il risultato del lavoro in vigna. Non c’è insomma alcuna alterazione dell’uva. La loro pressa delicata, Vintage (nella foto sotto), lo dimostra.
L’estrazione avviene in maniera estremamente lenta e delicata, senza alcun tipo di sollecitazione meccanica sulla buccia. La pressatura è uniforme, soffice, progressiva e flessibile. Mi ha colpito poi soprattutto la pressa per realizzare lo champagne, così come la tecnica basata sulla pigiatura in assenza di ossigeno. “Si chiama Neutral 2 (nella foto sotto) – spiegano Filippo e Giuseppe Melandri, cugini e rispettivamente amministratore delegato e direttore commerciale della Diemme Enologia – e nasce con l’obiettivo di evitare l’ossidazione.
Quello che gli enologi e gli amanti del buon vino bianco vogliono è chiaro, ovvero eliminare le cause di deterioramento del vino bianco e mantenere le caratteristiche delle uve dalla vendemmia alla bottiglia. Il sistema Neutral 2 – concludono – è una linea completa e brevettata per la ricezione, diraspatura, pigiatura e pressatura delle uve bianche in ambiente totalmente inerte per la produzione di vini di eccellente qualità”.