Nei prossimi giorni le prime consegne delle etichette frutto della joint venture tra il produttore di Barbaresco e la cantina di Passopisciaro. Test commerciale tra Palermo, Catania e Milano. Si parte col bianco
(Angelo Gaja e Alberto Graci)
Il nome del vino discende da uno dei nomignoli locali dell’Etna. “Idda”, ovvero “lei” in siciliano.
È anche il nome della società creata da Angelo Gaja e Alberto Graci Aiello che ha messo a soqquadro tutta la Sicilia del vino e non solo. Perché a fine aprile del 2017 la notizia che “le roi” aveva acquistato vigneti sull’Etna e che Cronache di Gusto aveva pubblicato in anteprima assoluta (leggi qui> e qui>) aveva fatto subito il giro del mondo.
Dopo quasi tre anni arrivano i vini. Il primo Idda è un Doc Etna Bianco 2018, l’altro è un Doc Etna Rosso 2017. Le etichette sono molto minimal. Per quel che si sa si gioca sui colori del giallo ginestra, del rosso e del nero. Che poi sono un po’ i colori del territorio. Ma che a prima vista sembrano avere un filo conduttore con quelle di Ca’ Marcanda, l’azienda di Bolgheri di Gaja. Le prime consegne del bianco sono previste nei prossimi giorni. Sui dettagli il riserbo è massimo. D’altra parte la famiglia Gaja è abituata a fare le cose nel silenzio più assoluto. Niente proclami o comunicati stampa per un’azienda che si vanta di non avere un sito internet. Ma Gaja è Gaja. E può permetterselo.
Quel che sappiamo è che il vino sarà venduto in questo momento a Catania e provincia, come è giusto che sia, un po’ di bottiglie anche a Palermo e poi a Milano. E comunque assegnazioni misurate col bilancino. Il prezzo? Non ci sono conferme, ma sia il bianco che il rosso dovrebbero aggirarsi allo scaffale di una enoteca tra i 30 e i 35 euro, forse anche 40. Chissà. Ma la sensazione è che non finirà qui. Immaginiamo che nel tempo verranno fuori altre etichette magari legate a qualche contrada o vigneto in particolare. D’altra parte dopo aver rilevato i vigneti di Biancavilla, versante sud ovest, con cui è partita l’operazione Etna, Gaja e Graci hanno acquistato altri vigneti, piccole cose ma significative, da dove potrebbero venire sorprese molto interessanti. Non c’è fretta. E d’altra parte Gaja si lascia guidare da Alberto Graci Aiello che conosce benissimo ogni zolla dell’Etna. Un produttore che oggi è uno dei migliori interpreti del territorio. Per il momento siamo in attesa di poter assaggiare Idda e raccontarlo su Cronache di Gusto. C’è attesa e grande curiosità.
C.d.G.