Presentazione alla stampa di Vico Pizza&Wine, nel cuore di Roma al civico 47 di piazza Rondanini, proprio a ridosso del Pantheon, nel rione Sant’Eustachio. Una Pizza Lounge tutta da vivere in orari diversi e con il momento clou nella cena. Aperta da un anno, è una pizzeria di “cultura”, in un palazzo del ‘500, probabile dimora di Enrico VIII nelle sue frequentazioni romane, scrigno di arte e storia, considerato “il salotto buono della pizza”, tra soffitti affrescati e arredi del primo ‘900, con un design contemporaneo e pezzi d’arte. Giovane è la proprietà con Antonio Palumbo della Famiglia De Angelis proprietaria di Vico Pizza &Wine sia a Roma che a Capri. Una famiglia da sempre nell’hôtellerie, che predilige per le sue “creature” un’ identità spiccata con fascino ed eleganza come parola d’ordine, accoglienza e design sartoriali, le cifre stilistiche in hotel come il J.K.Place Capri, o La Residenza, con Vico Pizza&Wine (aperto solo nei mesi estivi) con il suo rigoglioso giardino. Alle pareti delle due sale un’opera straordinaria e preziosa del modernismo italiano, un’intera boiserie in legno laccata e dipinta in stile “carretto siciliano” realizzata nel 1908 dagli Stabilimenti Ducrot per la famiglia palermitana dei Florio su idea e disegno di Ernesto Basile. Liberty anche il sontuoso lampadario che campeggia nella prima sala creando un bell’effetto di luce calda. Su alcuni dei pannelli della boiserie quadri o sculture come il monocromo di Paolo Di Capua, l’installazione di piatti incorniciati, o il piccolo bassorilievo in terracotta della Partenope, sorta di “cammeo” allusivo a bellezza e tentazione. Mentre sopra il bancone in marmo pregiato sono rappresentati maschere e costumi partenopei riuniti in un “Carosello napoletano” di carta. Il forno a legna, realizzato da artigiani napoletani, ha la cupola a mosaico con un disegno vivace a piccoli cerchi rossi e verdi tipico della Costa d’Amalfi.
“Già perché a Vico i valori del buon augurio e dell’ospitalità tipicamente partenopea si fondono con l’approccio tradizionale e pop del mondo della pizza – racconta Antonio Palumbo, imprenditore e ideatore e motore di Vico – una sintesi tra semplicità ed eccellenza. Eleganza informale, per dirla in due parole. Vico ha un passo diverso rispetto alle pizzerie tradizionali o anche di concezione moderna, è un concept nuovo per una pizzeria, che unisce qualità altissima, ambiente chic e un servizio molto ospitale. Un mix di cibo, ambiente, servizio che fa dell’esperienza un momento da ricordare”. La freschezza e il talento di un giovanissimo pizzaiolo di Spaccanapoli incontra la creatività e la bellezza sulla scena romana, con Ciro De Vincenzo, il pizzaiolo che ha preso il testimone del maestro Enzo Coccia. Talentuoso e giovane Ciro, anni 31, nato nei Quartieri Spagnoli, ha cominciato a mettere le mani in pasta nel ristorante-pizzeria del nonno a 14 anni, mentre ancora andava a scuola. Presente a Vico fin dai primi mesi, formato da Enzo Coccia, ha da subito affiancato il maestro. Ciro, oltre ad avere ereditato da Coccia l’attenzione maniacale all’impasto (rigorosamente da tradizione: acqua, sale, farina e lievito fresco), il rigore scientifico nel controllo dell’umidità, dell’idratazione, nel rapporto tra gli ingredienti e i tempi di miscelazione e l’assoluta calibratura dei tempi e della tecnica di lievitazione (24 ore cambiando le temperature), mostra grandi virtù artigianali e manualità felice nella stesura. Un vero rito a scena aperta, anche esso a beneficio dei commensali ammirati da quella rapida acrobazia tra dito, dorso, rollio e schiaffo. Il risultato è una pizza tenace e morbida al tempo stesso che dopo un minuto o poco più di forno a legna ad alte temperature regala quel disco dorato con un cornicione soffice, dal profumo inconfondibile, dalla consistenza carezzevole e un lieve effetto crunch per un gusto finale leggero.
Ventuno le pizze in carta, tra le tradizionali e le creative con abbinamenti originali e talvolta garbatamente estrosi, di cui alcune sempre presenti e altre che cambiano secondo le stagioni, e un calzone, il classico napoletano. La stessa ricerca assoluta dell’eccellenza c’è per gli ingredienti; fornitori, per lo più campani, ma anche laziali, immutati fin dall’inizio a garanzia piena prima di tutto dei due capisaldi del topping, il pomodoro e la mozzarella. Così come per l’olio evo e le verdure. Già perché Ciro oltre la tradizione propone anche alcune declinazioni della pizza guardando alla cucina, che da giovanissimo ha anche frequentato collezionando esperienze significative. Un leggero cross over del gusto in alcune pizze special con ingredienti d’eccellenza come nel caso dei pomodori di tante varietà diverse e con preparazioni, cotture diverse. E a proposito di cucina, subito dopo il piccolo benvenuto, ogni sera diverso, la mano leggera già si sente coi fritti riuniti in Carta sotto il nome di “Accumminciammo” con quattro farciture di Piscitielli (calzoncini fritti a forma di cornetto) e le immancabili Montanarine (piccole pizze fritte) condite in quattro modi diversi. Grandi classici partenopei e leggere rivisitazioni nella Carta dei dessert curata dalla giovane Sofia allieva del Maestro Pasticciere, nonché campione del mondo di pasticcieria, Ciro Chiummo che supervisiona il tutto: dolci equilibrati ma dal gusto ricco, pieno, come la Coccinella, il signature giocoso e goloso, o una Delizia al limone da manuale. Ampia la scelta dei vini con più di 100 etichette scelte da Simone Trombini, direttore di Sala e Sommelier tra bollicine, bianchi, rosati e rossi. Grandi cantine ma anche piccoli vignaioli. Tutta Italia, a parte la scelta d’Oltralpe per gli champagne, perfetti per le pizze fritte. Varia anche la proposta a mescita che permette abbinamenti più snelli e la cocktail list molto eclettica curata da Vincenzo Mangiola e Valentina Vari a miscelare. Ventuno, le pizze, i cocktail in Carta.
Durante la nostra visita abbiamo avuto modo di degustare: Antipasto – Montanarina con Polpette di Vitello, Ragù Napoletano e Cacioricotta; Piscitiello con Zucca Mantovana, Salsiccia Artigianale e Brie (Cocktail Spritz 42). Margherita – Pomodoro San Marzano Dop, Fior di Latte a Lenta Maturazione, Parmigiano Reggiano Dop, Basilico, Olio Evo della Sabina (Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Tralivio 2022 di Sartarelli). Porcini & Brie – Porcini, Fiordilatte a Lenta Maturazione, Brie, Scaglie di Parmigiano Vacca Rossa Dop, Olio Evo della Sabina (Cocktail Natural Mi-To). Cuore di Baccalà – Cuore di Baccalà, Mozzarella di Bufala Dop, Pomodorini Semisecchi, Blend di Spezie “Pepper Nice” di Francesco Apreda, Olio Evo della Sabina (Cocktail Rosemary 42). Crudo & Rucola – Crema di Datterino Rosso, Prosciutto di Norcia, Stracciatella di Burrata, Coulis di Rucola, Chips di Grana Padano Dop, Olio Evo della Sabina (Cocktail Vico’s Garden). Marinero – Focaccina Cotta al Vapore, Pomodorino Corbarino, Alici di Cetara, Crema di Aglio Nero di Voghiera, Origano di Collina, Olio Evo della Sabina (Cocktail Spicy Mule). Tiramisù Vico – Crumble al Caffè, Crema al Mascarpone, Biscuit al Savoiardo, Semifreddo al Caffe, Shot di Espresso (Cocktail Espresso 42).