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L'azienda

Tornatore (Castiglione di Sicilia), debutto al Vinitaly: vi racconto il mio Nerello Mascalese

24 Marzo 2015
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(Giuseppe Tornatore, Nina Puglisi e Francesco Tornatore)

Novanta ettari di terreno sull’Etna, 42 coltivati unicamente con vitigni autoctoni e una storia di 150 anni intrisa di amore per la terra di Castiglione di Sicilia e i suoi frutti.

È la storia di Francesco Tornatore, imprenditore siciliano del settore delle tecnologie a fibra ottica e cavaliere del lavoro dal 2010, patron dell’azienda agricola Tornatore, per estensione la più grande vigna di Etna Doc e la principale anche per produzione a vitigni autoctoni. Una scelta, quella di concentrarsi soltanto sulle viti del territorio, presa più di 40 anni fa, quando in Sicilia nessuno avrebbe mai ipotizzato di produrre Nerello mascalese o Catarratto. Un legame con la propria terra che Francesco Tornatore non ha mai spezzato: nonostante il suo business sia sempre stato incentrato sulla produzione di componenti di avanguardia per le reti di telecomunicazione, con stabilimenti sparsi tra Italia e Cina, ha portato avanti il lavoro di suo nonno Giuseppe, iniziato nel 1865 con la produzione di vino, olio e nocciole.


(Francesco Tornatore)

Una produzione che è sempre stata condotta a livello familiare, fino a tre anni fa, quando il cavalier Tornatore decise di fare il salto e immettersi sul mercato. Quest’anno l’azienda agricola Tornatore, che ha fatto il suo debutto al Vinitaly, è arrivata a 70 mila bottiglie, ma l’obiettivo è di arrivare a quota 250 mila nei prossimi anni.
I vitigni sono quelli autoctoni siciliani, in particolare Nerello mascalese, Nero cappuccio, Carricante e Catarratto, con vitigni che crescono tra i 550 e i 700 metri di altitudine e hanno un’età che varia dai 30 ai 5 anni per i rossi e di 5 per i bianchi. La famiglia Tornatore ha anche scelto di produrre in modo naturale: la raccolta delle uve viene eseguita a mano, trasportate in apposite cassette e vinificate nella moderna cantina aziendale, costruita a impatto ambientale zero. 

Geraldine Pedrotti