Da Torino a Padova – con una lunga permanenza a Cambiano, lungo la tratta ferroviaria che collegava il capoluogo piemontese a Genova – ritornano alcuni grandi liquori che avevano reso famosa Casa Ballor fondata nel 1856 da Paul Ballor, Henry Freund ed Emilie Roussette. Per raccontare questa rinascita e, contestualmente, presentare il nuovo nato, Ballor 100, la famiglia Bonollo, famosa nel mondo per capolavori edonistici come la Grappa OF Amarone Barrique, ha scelto la splendida corte interna dell’Hotel Indigo di Milano dove Elvio Bonollo, quarta generazione ad operare nell’azienda di famiglia, ha presentato Ballor 100, che affianca il Vermouth di Paul e il Gin di Emilie che sono stati i primi prodotti dopo l’acquisizione del marchio. Siccome l’ultimo nato, con la sua unicità assicurata dalle 100 botaniche utilizzate provenienti da 5 continenti e, quindi, definito l’Esotico Italiano, capace di stupire per l’equilibrio e piacevolezza che lo caratterizza, per il suo esordio sul mercato, partendo da Milano, Casa Bonollo, nella corte dell’albergo meneghino, per l’occasione, ha ricreato un giardino olfattivo arricchito da un brillante confronto tra Mauro Suman, Ballor brand Ambassador e Laura Bianchi, giornalista botanista, che ha svelato alcune peculiarità delle botaniche che compongo Ballor 100.
Intrigante e audace, ricco e avvolgente, Ballor 100 sfodera la complessità di 100 speciali essenze scoperte, scelte e sapientemente bilanciate dai liquoristi di Casa Ballor secondo la tradizione erboristica italiana. Un viaggio nei 5 continenti, insomma, dove i master blender Ballor hanno selezionato le botaniche più esotiche ed esclusive: erbe aromatiche, spezie e radici; raccolte ed essiccate secondo la ricetta segreta di Casa Ballor, sono state macerate – talvolta separatamente, talvolta per famiglia sensoriale – con i tempi appropriati per ottenere la più nobile estrazione delle componenti aromatiche. Le infusioni sono poi state miscelate e hanno riposato a lungo prima di raggiungere la perfezione. Tant’è vero che con Ballor 100 il viaggio sensoriale presenta note sempre diverse, sorprendenti ed intriganti: amaricanti grazie a rabarbaro, genziana, assenzio, china, Angostura; balsamiche con menta in particolare quella piemontese ritenuta la migliore del mondo e lemon grass; speziate grazie a cannella, pepe garofanato, curcuma, pepe di Cubebe, mirra; vegetali per il fieno greco.
“Nasce così il capolavoro di stile e di gusto, Ballor 100, il perfect serve di carattere: da gustare liscio e freddo, sprigiona in purezza la sua complessità aromatica; ideale anche in miscelazione grazie alla concentrazione e complessità, per una firma distintiva ai grandi classici o a cocktail creativi (gradazione alcolica: 32% vol)”, ha detto Elvio Bonollo. Nel corso dell’evento milanese, Bonollo ha percorso anche la storia di Henry Freund (il nuovo prodotto è dedicato proprio a lui), che nel 1856 fondò la Freund Ballor & C.ia insieme a Paul Ballor ed Emilie Roussette, che in una città famosa per vermouth, con i suoi due amici creò una delle aziende più all’avanguardia dell’epoca e contribuendo alla notorietà internazionale per la qualità dei suoi prodotti. Un brand così importante, dopo diversi passaggi di proprietà, aveva proprio bisogno di finire nell’orbita di un’azienda come quella fondata un secolo fa da Giuseppe Bonollo, particolarmente noto per il ruolo di innovatore e per l’eccellenza dei suoi prodotti, considerati un punto di riferimento qualitativo per il settore. Già nei primi del ‘900, il distillatore patavino, pioniere delle moderne tecnologie, partì con gli allora innovativi alambicchi a vapore che consentivano di produrre una grappa dalle caratteristiche organolettiche migliori rispetto a quella tradizionale.
I Bonollo non hanno mai smesso di sperimentare, anche nelle successive generazioni. Tant’è che nel corso degli anni ’90, concretizza presso il Sistema Unico Bonollo, una filosofia produttiva che, unendo expertise ultracentenaria ed innovazione, abbraccia la gestione di tutte le fasi del processo: dalla selezione della vinaccia, passando attraverso la distillazione flessibile, che consente di ottenere acquaviti di ineguagliabile carattere sensoriale, sino al confezionamento ed alla continua attenzione ai consumatori. E, allora, il futuro di Ballor 100 è davvero roseo anche per i piacevoli ricordi che lascia a che lo degusta.