“Così potenzieremo l'export”.
Vito Varvaro, il presidente della Cantine Settesoli interviene durante la presentazione del nuovo lavoro sull'Osservatorio sulle aziende imbottigliatrici del settore vitivinicolo siciliano curato da Sebastiano Torcivia presentato alla Facoltà di Economia. “Sono nuovo a questo mondo del vino – dice Varvaro- e proprio per questo sto studiando sul modello delle cooperative venete che rappresentano un ottimo esempio di aggregazione. Occorre creare un brand che abbia un forte appeal all'estero, e per far questo occorre associarsi e fare sistema. Inoltre, bisogna fare un lavoro di marketing finalizzato a creare un marchio collettivo che comunichi la Sicilia a livello internazionale. Se vogliamo crescere dobbiamo puntare all'estero. Ecco perché stiamo incrementando il livello di risorse sia per il commerciale che per il marketing. Le nuove generazioni, che rappresenteranno il futuro per la nostra realtà vitivinicola devono essere in grado di affrontare i nuovi mercati, di andare in giro per il mondo ed esportare l brand Sicilia. D'altronde i dati dell'export parlano chiaro, la maggior parte delle aziende ricavano gli utili dal mercato estero”.
Così, il presidente spiega che la Settesoli ha avviato una collaborazione con l'Irvos riguardante anche le tipologie dei vitigni che sono oggetto di maggiore interesse -“dobbiamo diventare dei player importanti nel mondo e per questo occorre lavorare su più fronti. Ecco perché stiamo collaborando con l'Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia, per poter trovare il canale per promuovere nel modo migliore i nostri prodotti e in questo – dice – penso che la Doc Sicilia possa essere un buon punto di partenza. Lavoreremo per creare un'immagine forte, un marchio unico e conseguentemente anche sul prezzo del prodotto di fascia alta”.
Maria Antonietta Pioppo