L’espansione dell’azienda Provveditore inizia nei primi anni ’70 per iniziativa di Alessandro Bargagli che ne fa subito un punto di riferimento del Morellino di Scansano. Tant’è che oggi è una delle realtà storiche di questo vino prodotto nell’areola attorno al Comune di Scansano tra le colline della Maremma toscana, il Monte Amiata e l’Argentario e conosciuta come contrada ubertosa e ricca di coltivazione di viti e di ulivi. La conferma che si tratta di una descrizione realistica è l’azienda Provveditore, che con i suoi 40 ettari vitati e 5.000 piante di ulivi, racconta la storia della famiglia Bargagli che rappresenta il filo diretto tra territorio di origine, uva e vino.
Cristina Bargagli, a Milano, presso il Ristorante La Cucina dei Frigoriferi Milanesi, ha organizzato la presentazione delle ultime annate di quei vini che alcuni decenni addietro convinsero il padre Alessandro ad abbandonare la vendita del vino sfuso per puntare sull’imbottigliamento. Fu una scelta fantastica per il Morellino di Scansano oltre, ovviamente, per la stessa Azienda Provveditore che prende il nome del funzionario che nel ‘500 era proposto a gestire il territorio. A raccontare tutto questo Cristina si commuove, visti anche i traguardi raggiunti dall’azienda di famiglia grazie alla scelta di coltivare i vigneti con quella sapienza e rispetto che permettono di produrre vini che sono espressione della sapiente unione di tradizione e innovazione, regalando al consumatore vini con una spiccata personalità, struttura e longevità. “Posso dire – aggiunge Cristina – ecco esaudito il nostro desiderio di produrre vini buoni nel tempo, complesso ed eleganti, la nostra scelta, oggi, si traduce in un vino di maggiore prestigio”.
Nell’Azienda Provveditore, tra i vitigni autoctoni vengono lavorati prima di tutto il Sangiovese del Morellino, ma anche il Procanico e l’Ansonica con le uve che nel passato erano impiegate insieme ad altre uve per la produzione del Bianco di Pitigliano, mentre adesso vengono vinificate in purezza, in criomacerazione con le bucce e fermentazione con i lieviti, producendo vini antichi realizzati in chiave moderna. A Milano, Cristina Bargagli che rappresenta la quarta generazione (e, altro momento di commozione parlando dei giovanissimi figlioli già pronti per il prosieguo generazionale) ha presentato otto referenze delle dieci prodotte dalla sua azienda. Alcuni vini anche con una nuova veste grafica e qualcuno non ancora in commercio.