Sono undici le candeline spente dall’etichetta più pregiata della Cantina San Michele Appiano, Appius, con l’annata 2020. La pluripremiata Cantina ha presentato alla stampa, all’interno della sua storica cantina, con una cena dedicata, la nuova annata Appius figlia del winemaker altoatesino Hans Terzer. Il nome dell’etichetta Appius, ha inconfondibili radici romane che donano il nome alla ridente cittadina di Appiano, nasce undici anni fa con l’annata 2010 continuando, reinventandosi ogni anno, fino alla 2020, concepita come una “wine collection” capace di appassionare gli amanti del vino di tutto il mondo. La serata è stata allietata dai piatti d’autore dello storico chef stellato Herbert Hintner, una Stella Michelin con il ristorante “Zur Rose” di Appiano, dove sono stati serviti oltre all’Appius 2020 anche altre etichette della cantina come: Sauvignon The Wine Collection 2020, Pinot Noir Riserva The Wine Collection 2020, Passito Comtess Sanct Valentin 2015.
L’azienda punta così tanto a questa etichetta da dargli un posto d’onore in un nuovo spazio dedicato, una cantina nella cantina, appositamente ideata e realizzata, grazie all’aiuto e alla consulenza, dell’architetto Walter Angonese, in un’esaltazione di spazi e geometrie concepita per sottolineare ed evidenziare la grandezza di questo vino. Si tratta di una cuvée di quattro vitigni a bacca bianca in cui predomina la varietà dello Chardonnay (60%), a cui si aggiungono il Pinot Grigio (20%), il Pinot Bianco (10%) e il Sauvignon Blanc (10%). I terreni di età tra i 25 e i 40 anni sono calcareo-ghiaiosi e si trovano nei migliori appezzamenti di Appiano, con esposizioni a sud-est e sud-ovest. Nel corso della serata Hans Terzer, oltre a presentare il suo “vino da sogno”, ha anche avuto l’opportunità di ufficializzare il passaggio del testimone come enologo della Cantina a Jakob Gasser, suo allievo e già da tempo scelto personalmente nella sua squadra. È stato un momento di grande emozione, dove Hans Terzer, con la vibrazione delle sue parole, ha fatto capire alla platea come questa scelta lo responsabilizzi ancor di più di quanto non lo fosse in prima persona. Una straordinaria carriera iniziata con due anni a Laimburg, altri due a Tiefenbrunner, per poi passare una vita a San Michele Appiano, dopo più di 45 vendemmie.