“Isotta” viene dalla natura e torna in natura in un circolo virtuoso totalmente ecologico e sostenibile poiché la polpa di cellulosa di cui è fatto è estratta da scarti vegetali e lo rende compostabile, e così chi vende e compra il gelato aiuta il pianeta. E’ questo il punto di forza del nuovo rivoluzionario packaging per il gelato artigianale ideato da AlterEco, una delle principali realtà nel settore, che oltre a rispettare l’ambiente adesso aiuterà l’occupazione e l’economia circolare, perché darà vita in Italia alla prima fabbrica di estrazione e trasformazione della polpa di cellulosa, che attualmente viene importata. Tutte le rivoluzionarie novità del progetto sono state illustrate al Sigep, alla fiera di Rimini, dove i vertici di AlterEco hanno presentato l’innovativo contenitore per l’asporto, Isotta, che unisce qualità, efficienza e sostenibilità ambientale. La prima vaschetta isotermica, monouso ed ecosostenibile al mondo ormai indispensabile in gelateria. Soprattutto oggi che la sostenibilità è parola d’ordine in ogni attività e in vista dell’obbligatorietà dell’eco-packaging.
Isotta ha conquistato l’attenzione al Sigep, perché la sua confezione circolare rappresenta un nuovo standard per il commercio del gelato: non solo lo protegge durante il trasporto grazie alla speciale camera d’aria che si crea fra le due “anime” del contenitore, ma trasmette anche un messaggio eco friendly, essendo realizzata con la tecnologia fiber molding, che sfrutta le fibre naturali di cellulosa. Il contenitore è progettato per essere pratico ed efficiente. Risulta facile da trasportare, da aprire e da chiudere; è leggero e poco ingombrante, consente di poterne tenere in gelateria ampie scorte essendo impilabile, è piacevole da vedere sul banco, è ideato affinché i clienti possano gustare il gelato in modo comodo e senza sprechi. La forma tonda della vaschetta, inoltre, richiama l’immagine di una torta, evocando immediatamente l’idea antica e sempre prediletta di dolcezza e piacere culinario. Anche grazie all’ingresso nel capitale di Alter Eco di un fondo istituzionale di Venture Capital e di alcuni Business Angels, nascerà nel 2024 in Abruzzo la prima fabbrica per la produzione del packaging ottenuto dall’estrazione della polpa di cellulosa da biomasse agricole come il bambù, la paglia del grano oppure gli scarti di ortaggi come le cipolle. Questo anche grazie alla collaborazione con importanti università italiane come la Sapienza o Torvergata a Roma.