di Massimiliano Montes
Tutti scommettevano su Francesco De Franco (nella foto), vignaiolo naturale in Cirò. I suoi vini hanno immediatamente fatto parlare di loro: critici e appassionati hanno riconosciuto già dalle prime annate la stoffa del campione.
Così non mi sono stupito più di tanto, a novembre, a Vini di Vignaioli, assaggiando il suo Cirò Rosso 2010. Millesimo di qualità, clima ottimale e maturazione perfetta delle uve hanno contribuito a produrre forse la migliore espressione, fino a oggi, dell’azienda.
Il Cirò, gaglioppo in purezza, è sempre stato considerato un vino rustico, poco raffinato, spigoloso e a volte scontroso. Soprattutto difficile da domare senza snaturare la sua essenza. Qualcun’altro ci ha provato, con procedure di cantina aggressive e assemblaggi in stile bordolese. Inutile dire che il risultato è solo un ombra del vitigno originale. Francesco De Franco invece ci è riuscito: ha ingentilito e nobilitato il Gaglioppo, sottolineando i suoi pregi e stemperandone i difetti, ma senza discostarsi dal corretto profilo aromatico.
Il naso è immediatamente salmastro e minerale, ma si schiude presto, facendoci immaginare una passeggiata tra i campi cirotani, con suggestioni di fiori spontanei e rovi di more selvatiche. Necessita di qualche minuto per consentirci di focalizzare meglio un frutto rosso a cavallo tra l’amarena e la prugna, seguito da sentori di campagna al risveglio dopo la pioggia, corteccia d’albero di limone e sottobosco. Al palato è tannico. Per fortuna, oserei dire, principalmente per due motivi: il primo, egoistico, è che a me piacciono molto i vini tannici e astringenti; il secondo è che da un Cirò così giovane non ci si può che aspettare questo profilo. Credo che il rosso 2010 di ‘A Vita riuscirà a dare il meglio di se dopo almeno cinque anni di giusto affinamento in bottiglia. L’acidità è una caratteristica, piacevole, ma non dominante. Ti accompagna gradevolmente verso un lungo finale.
Ormai ‘A Vita è una certezza, non possiamo che aspettare e goderci negli anni le sicure sorprese che Francesco ci riserverà. Intanto attendiamo di gustare la Riserva 2010, ancora in affinamento.