Fabio Maccari
La crisi non arresta il Gruppo Mezzacorona.
L’azienda che controlla oltre al marchio omonimo anche Rotari e la siciliana Feudo Arancio chiude il 2013 con un fatturato consolidato di 163 milioni di euro, con un aumento del 2% rispetto all’anno scorso. Si tratta di un record storico assoluto per la holding trentina. Mezzocorona sca, holding capogruppo, si conferma il primo produttore viticolo in valore con una remunerazione complessiva ai soci di 44 milioni di euro con una media di 100 euro al quintale liquidati per l’uva, in aumento del 5%, rispetto ai 95 euro del 2012.
I numeri sono stati resi noti durante l’assemblea generale dei 1.600 soci che si è tenuta al PalaRotari di Mezzocorona. Il presidente Luca Rigotti e il direttore generale Fabio Maccari hanno tracciato un quadro molto positivo dell’azienda in un anno durissimo per tutti i comparti economici. Mezzacorona rimane un baluardo del sistema vitivinicolo trentino con 2.800 ettari di vigneti ed è ormai una realtà importante anche in Sicilia dove possiede quasi 1.000 ettari tramite la controllata Nosio spa.
Una strategia vincente che ha puntato tantissimo sull’export che costituisce l’85% del volume di affari con una forte presenza negli Stati Uniti, nell’area tedesca, in Scandinavia, nel Regno Unito, nel Beneleux, in Canada e in Giappone. Ed è sempre all’export che guarda il gruppo che adesso intende espandersi in Russia, Europa Orientale, Paesi Baltici, Cina e Brasile. Altre cifre importanti snocciolate da Rigotti e Maccari durante l’assemblea dei soci riguardano l’aumento del patrimonio netto consolidato che nel 2013 ha toccato 88.597.900 euro contro gli 87.035.510 euro del 2012.
C.d.G.