(Clemente, Tiziana e Giacomo Funaro)
di Manuela Zanni
Non esiste azienda di successo che non sia concepita come una realtà in continuo divenire. Lo sanno bene Giacomo, Clemente e Tiziana Funaro, proprietari dell’omonima azienda che fermi proprio non sanno stare.
Era il 2003 quando i tre fratelli decisero di rilevare l'azienda agricola di famiglia per avviare un nuovo progetto imprenditoriale e creare una cantina tutta loro con sede a Santa Ninfa in provincia di Trapani e i vitigni anche a Salemi, sempre in provincia di Trapani. Si tratta di una zona a spiccata vocazione vitivinicola dove coltivano, con impegno e dedizione, sia varietà autoctone, quali Inzolia, Cataratto, Grillo, Zibibbo, Nero d’Avola e Perricone, che internazionali, quali Chardonnay, Muller Thurgau, Syrah, Merlot e Cabernet Sauvignon. Da allora, parafrasando un noto detto, ne è passato di “vino nelle botti”, dal momento che l’azienda è passata dalla vendita delle uve alla vinificazione e alla coltivazione di seminativi e ulivi della tipologia nocellara e biancolilla.
“Nel tempo ci siamo evoluti e siamo cresciuti tutti insieme, proprietari e dipendenti, avvalendoci dell’esperienza di chi abbiamo già trovato in azienda e di chi è arrivato dopo, insieme a noi – racconta Giacomo Funaro – Abbiamo cercato di non stravolgere nulla, ma abbiamo voluto dare alla nostra azienda una rotta che la conducesse verso la retta via che, per noi, è rappresentata dal biologico, unica strada percorribile per contribuire alla salvaguardia del Pianeta essendo meno impattanti possibile. Nonostante i premi ricevuti, non ci siamo mai considerati arrivati, ma, al contrario, abbiamo deciso di accettare sempre nuove sfide per metterci in gioco”. A proposito di sfide, una di questa riguarda la produzione di un rosato da Nero d’Avola in purezza. Il “fiocco rosa” in casa Funaro arriverà nel 2020, imbottigliato a febbraio e in commercio da marzo. Grazie alla breve permanenza a contatto con le bucce, di circa 5 ore al massimo, sarà di un rosa cipolla scarico, sullo stile dei vini provenzali come richiesto dai mercati di Austria, Belgio e Danimarca. Ma i suoi profumi, intensi e persistenti, mantengono fede alle aspettative che ci si attende da un Nero d’Avola e questo consentirà alla cantina Funaro di portare, con orgoglio, un pezzo di Sicilia, in giro per il mondo.
La proprietà si estende per 88 ettari di superficie, divisi tra vigneti (60 ettari), oliveti (15 ettari), seminativi, ortaggi, alberi da frutto ed aree di compensazione ecologica e comprende, al suo interno, specchi d’acqua che garantiscono le risorse idriche necessarie all’irrigazione dei vigneti, soprattutto nelle annate più siccitose, per mantenere sempre alta la qualità delle uve che vengono vendemmiate a mano, per garantire il massimo rispetto delle piante ed una maggior selezione del prodotto. Questa particolare attenzione che, da sempre, l’azienda ha riservato al biologico nel 2011 è stata ufficializzata grazie alla certificazione “Bio” che attesta che tutti i terreni di pertinenza aziendale sono coltivati con moderni e tradizionali metodi di agricoltura biologica che rappresenta il fiore all'occhiello dell'azienda che ne rispecchia in pieno la mission.
Altrettanto importante per la proprietà è far conoscere la propria realtà al pubblico sempre più vasto di enoappassionati che, grazie al turismo esperienziale, sceglie sempre più spesso per le proprie vacanze delle mete insolite che consentano di vivere a stretto contatto con le aziende del territorio mutuandone, anche se per brevi periodi, usi e costumi. A tale scopo la cantina è dotata anche di una foresteria, organizzata per l’accoglienza in un ambiente caldo e confortevole, dove assaporare il vero relax della vita agreste. Grazie all’ospitalità di tre camere da letto corredate e climatizzate, è possibile godere del panorama mozzafiato delle colline trapanesi immersi in un'atmosfera di assoluto relax e di osmosi con la Natura.