di Geraldine Pedrotti
Mai fermarsi, mai perdersi d’animo. E trasformare le difficoltà in occasioni di crescita. La ripartenza post lockdown di Feudo Principi di Butera sembra seguire queste direttive.
Ci troviamo a Butera, in provincia di Caltanissetta, nel cuore della Sicilia più selvaggia. Qui nel 1997 la famiglia Zonin decise di investire in una tenuta di 320 ettari, dei quali circa 180 vitati, oltre la metà a Nero d’Avola. Alla guida da qualche anno c’è Antonio Paolo Froio, classe 1975, che è direttore ed enologo dell’azienda. “Il lockdown non è riuscito a fermare i nostri piani – racconta Froio – non ci siamo voluti perdere d’animo e abbiamo deciso di proseguire con il progetti che avevamo in mente per il 2020: il restyling di quattro nuove etichette, dedicate ai vitigni simbolo dell’azienda. Il lancio, tra fine febbraio e marzo, è stato differente rispetto a quello che avevamo in mente, dato che il canale Horeca era totalmente fermo per via del lockdown. Ma già dai primi giorni di riapertura di enoteche e ristoranti abbiamo riscontrato un grande apprezzamento da parte dei clienti”.
Le quattro etichette hanno lo scopo di valorizzare i vitigni autoctoni e per ogni vitigno è stato scelto un nome che ne evocasse le caratteristiche principali. Così al Nero d’Avola, il vitigno simbolo del territorio di Butera su cui la cantina ha da sempre puntato, diventa “Amìra”, dall’arabo Amir che significa “principe”, per sottolineare la regalità di questo vitigno e la centralità che ha per l’azienda. “Butirah” è invece il nome dato al Syrah, come omaggio al territorio che ospita la cantina: Butirah è infatti l’antico nome di Butera. Ci sono poi i due bianchi “Carizza” (dal dialetto siciliano, che significa “carezza”), un Insolia in purezza, il cui nome vuole celebrare la gentilezza e la delicatezza di questa varietà, e “Diamanti” (in siciliano, al singolare), il nome dato al Grillo per sottolineare l’importanza che questo vitigno ha e continuerà ad avere per l’enologia siciliana.
Le novità in casa Principi di Butera non si fermano qui. “Abbiamo in programma il lancio di nuovo vino per Natale, ma non vogliamo ancora svelare nulla – spiega Froio – nel frattempo ci stiamo muovendo su molti fronti, stiamo portando avanti delle interessanti sperimentazioni e seguendo dei progetti nuovi che nell’arco dei prossimi tre anni vedranno la luce. Ci sono tante cose che bollono in pentola e che ci danno l’entusiasmo per andare avanti”.
LE QUATTRO ETICHETTE