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L'azienda

Pastificio Gentile, più export e nuovi progetti nel 2015

28 Novembre 2014
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Espansione nei mercati esteri, incremento della produzione, nuove linee e nuove prodotti. Il bilancio dell’anno che sta per concludersi, per il Pastificio Gentile di Gragnano, nel napoletano, non può non strizzare un occhio al futuro, perché alcuni dei nuovi progetti in cantiere per il prossimo anno nascono proprio dai traguardi raggiunti nel 2014. 

Come l’incremento dell’export verso i paesi BRIC, Brasile, Russia, India e Cina, che ha registrato un più 25 per cento rispetto allo scorso anno facendo salire al 50 per cento dell’intera produzione le esportazioni di pasta Gentile all’estero. “Abbiamo lavorato bene e siamo soddisfatti”, dice orgoglioso l’energico Alberto Zampino che con il fratello Pasquale e il papà Natale, porta avanti la storica azienda nata nel 1876. Lui si occupa del settore commerciale e lo abbiamo raggiunto in azienda mentre era in transito tra i suoi numerosi spostamenti in giro per il mondo “a fare il paladino della pasta di Gragnano”, scherza ma neanche troppo. “La Pasta Gentile oggi è possibile trovarla anche in mercati che una volta erano impensabili come la penisola arabica che ci sta dando buona soddisfazioni o le Filippine – racconta – e i nostri più grandi ambasciatori sono spesso gli chef dei grandi resort che cercano la qualità del made in Italy e scelgono i nostri prodotti”.

Il range di produzione, rigorosamente artigianale, con attenta selezione delle materie prime e controllo di tutte le fasi legate alla produzione, va da quindici a venti quintali di pasta al giorno. Sono quarantotto i formati prodotti con la semola di grano duro Senatore Cappelli coltivata nella zona di Matera, ai quali si affianca una linea integrale appena immessa sul mercato con quattro formati di pasta fatta con grano bio pugliese e un nuovo packaging. E intanto in azienda si lavora a nuovi progetti. “Il prossimo anno – dice Alberto Zampino – inseriremo una nuova linea di pasta realizzata con un grano alternativo, probabilmente il kamut. Questi nuovi prodotti sono il frutto dei nostri continui viaggi in giro per il mondo. Quando i clienti ti chiedono ma non fate altro?, in un primo momento ti fa piacere perché vuol dire che apprezzano i tuoi prodotti e poi ti si accende la lampadina e incominci a pensare a nuovi possibili sviluppi”.

È più o meno così che è andata con la creazione delle conserve San Nicola dei Miri, conserve artigianali di frutta, verdure ed ortaggi, lavorati secondo le ricette ed i metodi antichi appresi e custoditi dalla tradizione della famiglia di mamma Maria che sovraintende alla produzione. O con la linea dei dolci nati dalla collaborazione con Carmen Vecchione della pasticceria Dolciarte di Avellino. “Con loro facciamo già tre panettoni artigianali secondo le nostre ricette tradizionali e con ingredienti selezionati da noi come ad esempio le albicocche e il prossimo anno nascerà anche una linea di biscotti, perché ci piace lavorare con artigiani che, come noi, credono nella qualità”. I buongustai sono avvisati.

Clara Minissale