Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'azienda

Nicosia svela il nuovo metodo classico con il Carricante: “Sull’Etna si possono fare grandi spumanti”

22 Marzo 2024
Graziano Nicosia Graziano Nicosia

Dalla vendemmia 2011 il metodo classico è stato messo a fuoco da Cantine Nicosia, che agli spumanti ha dedicato il progetto ormai consolidato “Sosta tre Santi”. Graziano Nicosia, in occasione della presentazione delle nuove sboccature, ha ripercorso la storia di famiglia: cinque generazioni dedite al vino, dallo sfuso alle botteghe cittadine, passando per la produzione in bottiglia dei vini dell’Etna sino all’ampliamento dell’orizzonte enoico a Vittoria e Noto. Ma resta l’Etna, Trecastagni, in quel versante est così vicino al mare dove la Calabria sembra a un passo dal cielo, il cuore pulsante di tutto, dove la spumantistica può trovare, attraverso il tempo, il suo spazio in uno scenario più ampio. “L’idea dello spumante non nasce dall’esigenza di completare la gamma, ma dal fatto che crediamo davvero che l’Etna possa essere riconosciuta come zona vocata e gli spumanti etnei rappresentare una valida alternativa ad altri prodotti già conosciuti, senza avere la presunzione di paragonarci ad altri territori già importanti e con una storia più lunga alle spalle”, afferma Nicosia.

Un’occasione per il patron della cantina etnea e vice presidente del Consorzio Etna Doc per ricordare l’attenzione crescente per gli spumanti da parte dello stesso, tanto da portare ad approvare importanti novità che potranno vedere luce, seguendo l’iter ministeriale, fra circa due anni. Riguardo l’uvaggio da utilizzare, da disciplinare a oggi è riservata la menzione Etna Doc esclusivamente al Nerello Mascalese. La proposta, invece, è stata quella di ampliarla anche al Carricante, la cui superficie ha raggiunto il rosso invertendo il trend degli ultimi sei anni circa.
Importante novità riguarda anche il dosaggio, non solo brut ma anche pas dosé, e l’introduzione dell’indicazione millesimato e della menzione riserva (almeno 24 mesi di sosta sui lieviti). La scommessa del Carricante oltre i numeri è soprattutto da rintracciare nel calice. Che sia fermo o spumante l’uva a bacca bianca etnea esprime una territorialità netta nei profumi che spaziano dal floreale della ginestra alle note quasi di miele sino alle sfumature vegetali che incontrano sbuffi salmastri per un’altrettanta netta corrispondenza gusto olfattiva. La spiccata acidità lo rende ideale per lunghi affinamenti, e non può essere altrimenti spumantizzato.

Motivo per cui Graziano Nicosia ha svelato il prossimo “infante” in casa Sosta Tre Santi, uno spumante metodo classico da Carricante, vendemmia 2019, con una sosta di sessanta mesi sui lieviti, di cui è stata offerta in anteprima la possibilità di assaggio e confermare quanto sopra descritto. Nulla toglie, ma aggiunge, ai prodotti oggi in commercio da Nerello Mascalese, specie il Sosta Tre Santi Etna Bianco Brut 60 mesi, vendemmia 2016. Qui il tempo ha fatto si che note quasi ossidative abbiano completato un profilo di fiori e nocciole, sfumature erbacee e iodate. Un vino, perché occorre ricordare che lo spumante è prima di tutto un vino non esclusivo appannaggio di un brindisi d’aperitivo, dalla grande carattere gastronomico con il quale sperimentare e sdoganare gli abbinamenti più scontati perché in fondo, come ricordato da Santi Natola, il vino «srotola la trama di una vita nuova» quando si fa spumante brillando, parafrasando Cesare Pavese, di “una luce che sa di mare”.

Cantine Nicosia
Via Luigi Capuana, 65 – Trecastagni (CT)
T. 095 7806767
info@cantinenicosia.it
www.sostatresanti.com